Fui così sorpreso Nel riveder un pettirosso Che nulla potè distrarmi Da un evento così inatteso E miravo quel ramo mosso Da cui la creatura parea guardarmi. Soffiavan fievoli aliti di vento E il giocondo pettirosso Parea gioir del dondolo Del ramo che gli facea da basamento Che poiché lungo e tutto scosso Dal folto albero sporgea solo. Cinguettava a tutto campo l’uccelletto Che parea divulgar il bando Nell’annunziar l’ormai prossima primavera. Prendea aria e rigonfiava il petto Che da ogni parte mostrando Il rosso e la vanitosa criniera nera. Tenero ricordo della mia adolescenza Portatore dei sapori e dei profumi di quella primavera Tu che connetti questo istante al mio passato Tu fautore della divina omnipresenza Rinnova in me quell’antica gioia vera Che da bambino avevo nel guardar il creato. Umano ideale di libertà Dona l’ali alla mia mente. Mio amico di ogni età Libera la mia anima latente.
Anonimo
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