Partecipanti: famiglia (n. 7 persone
dai 15 ai 52 anni)
Data: 14 agosto 2012
Mezzi di trasporto: automobile
Città di partenza: Ruvo di Puglia (BA)
Km. percorsi: 350 (Ruvo di Puglia - San Fele - Laghi di Monticchio)
Cascate "U Uattenniere" - San Fele (PZ)
Mentre trascorrevamo una piacevole e divertente
giornata d'agosto presso l'Acquapark Le Onde di Venosa (PZ),
casulmente ci è capitata tra le mani una carta dei sentieri della
Cascate di San Fele (PZ), a noi sconosciute, che ci ha suscitato
grande curiosità ed interesse, soprattutto per la bellezza dei
luoghi in essa rappresentati.
Quindi, il 14 agosto, approfittando di una giornata più fresca,
abbiamo deciso di fare una gita in questa località. |
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In prossimità di San Fele, abbiamo
iniziato ad intravedere in lontananza il suo centro
abitato che, arroccato tra due monti e circondato dal
verde, offriva scorci e panorami da cartolina.
Giunti in paese, non abbiamo visto o notato nulla di
particolarmente interessante, quindi abbiamo solo fatto
una breve sosta al Caffè Blues – Ristorante Tipicamente,
dove abbiamo preso un buon caffè ed usufruito dei
servizi igienici.
Qui, un menù affisso in bacheca prometteva piatti tipici
della cucina lucana a dir poco accattivanti. Ho pensato
che sarebbe stato bello provare alcune di quelle
prelibatezze gastronomiche, magari al termine della
visita alle cascate.
Grazie alle indicazioni forniteci dalla gentilissima
barista, che ci ha anche muniti di nuove carte
sentieristiche delle cascate, abbiamo raggiunto il punto
di partenza del sentiero, ubicato a circa 2 km. dal
centro abitato di San Fele.
Parcheggiate le automobili sul ciglio della strada, ci
siamo immediatamente incamminati lungo una stradina
sterrata in discesa, grazie alla quale abbiamo
rapidamente raggiunto il torrente Bradano.
Qui, in assenza di precise indicazioni e della
descrizione del luogo, abbiamo sospettato di aver già
raggiunto la meta della nostra gita, che fino a quel
punto aveva alquanto deluso le nostre aspettative.
Un tranquillo e modesto corso d'acqua che, di tanto in
tanto, superava delle balze artificiali, non più alte di
un paio di metri. Il tutto immerso in un verde molto
lussureggiante.
Rincuorati dalla vista di un cartello indicante la
direzione delle cascate, ci siamo incamminati lungo il
sentiero che costeggiava il torrente.
Più avanti, dopo un breve tratto in salita, abbiamo
notato la presenza di staccionate in legno ai bordi del
sentiero che ridiscendeva fino a raggiungere nuovamente
il torrente.
E finalmente abbiamo raggiunto la prima vera cascata.
Le acque del Bradano, attraverso una fenditura scavata
tra le rocce, balzavano per circa 7-8 metri, tuffandosi
nel piccolo laghetto sottostante, nel quale si
riflettevano le mille tonalità del verde della
vegetazione circostante.
In ragione della stagione estiva e del lungo periodo di
siccità, non vi era abbondante acqua. Tuttavia, nel
laghetto ce n'era a sufficienza per un bel bagno e la
tentazione di rinfrescarci in quelle acque era
fortissima. Ma abbiamo desistito! |
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Cascate "U Uattenniere" - San Fele |
Abbiamo fotografato il sito da tutte le angolazioni,
quindi ci siamo diretti verso la seconda cascata. Seguendo il
sentiero, abbiamo incontrato i ruderi della vecchia gualchiera, in
attività fino agli anni 40 del secolo scorso.
Qui, la forza motrice delle acque azionava una struttura meccanica
che gualcava la lana, fino a rendere questa fibra meno ruvida e più
compatta.
Di questa antica struttura purtroppo c'è rimasto poco, ma alcune
parti di essa sono ancora ben visibili.
Sarebbe bello se, in qualche modo, la vecchia gualchera fosse
ricostruita, per meglio renderne l'idea ai visitatori di come
realmente fosse alcuni decenni fa.
Proseguendo ancora, abbiamo raggiunto un'altra cascata. Anche qui,
le acque, con un suggestivo balzo, si tuffavano in un laghetto
sottostante, forse un pochino più profondo e più ampio del
precedente, raggiungibile grazie all'ausilio di una corda a cui
bisognava aggrapparsi per la discesa, lunga non più di 6-8 metri.
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Cascate
"U Uattenniere" - San Fele |
Diversamente, più avanti, un ripido e stretto
sentiero conduceva nello stesso punto.
Il torrente proseguiva il suo corso su un letto di roccia nuda, su
cui aveva scavato millenari solchi e fenditure.
Alcune decine di metri più avanti, si intravedeva ancora una piccola
cascata, poi il torrente scompariva definitivamente tra la
vegetazione.
Altre cascate ed altri punti suggestivi lungo il corso del torrente
sarebbero stati raggiungibili con un equipaggiamento più adatto.
Quindi, se si amano le escursioni di questo genere è consigliabile
munirsi di scarpe da trekking, pantaloni lunghi e magari anche di
una corda e di abbondante acqua da bere.
Inoltre, è consigliabile visitare questo luogo in giornate più
fresche, magari in primavera o autunno.
Infatti, noi, non essendo ben equipaggiati ed a causa della
temperatura elevata, non siamo andati oltre i punti di osservazione
resi facilmente accessibili ai visitatori.
E' da evidenziare che queste cascate e siti sono oggi
visitabili soprattutto grazie all'impegno ed al lavoro dei volontari
dell'omonima associazione "U Uattenniere", che si adoperano per la
valorizzazione e la promozione del territorio di San Fele.
Essi, infatti, sono costantemente impegnati nel
ripristino di nuove aree attraversate dal torrente, che
consentiranno di raggiungere in sicurezza altre cascate ed altri
affascinanti siti naturali.
Inoltre, grazie ai volontari dell'associazione, questi luoghi di
straordinaria bellezza sono oggi raggiungibili e visitabili anche da
anziani e disabili o persone con limitata autonomia motoria (per
questo genere di esigenze ovvero per visite guidate, contattare
direttamente l'associazione: tel. 347-5187398).
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