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S p e c i a l e   P u g l i a

LA SETTIMANA SANTA A RUVO DI PUGLIA
I riti penitenziari e le antiche tradizioni profane

Ore 10,00 di Pasqua
Gesù Risorto - San Domenico

   Autore: Nicola Di Modugno 

La Pasqua ed il rito della Quarantone

 

La domenica di Pasqua, alle ore 10,00, partendo dalla Chiesa di San Domenico, ha luogo la processione del simulacro di Gesù Risorto, curata dalla Confraternita Purificazione-Addolorata. Per circa due ore la processione si snoda lungo le vie adiacenti al centro storico, seguita con aria festosa da fedeli. Vi partecipano soprattutto tanti giovani e bambini.

Questi ultimi, peraltro, usano sventolare bandierine del tricolore italiano.
I fedeli, al passaggio delle processione, espongono ai loro balconi coperte e lenzuola colorate, contrariamente a quanto avviene per le altre processioni, quando le lenzuola esposte è previsto che siano bianche (in riferimento alla sindone). Alcuni lanciano anche coriandoli o petali di fiori colorati.
Inoltre, come anticipato sopra, al passaggio del simulacro del Gesù Risorto vengono fatte esplodere, con fuochi pirotecnici, le Quarantone appese in alcune piazze principali del paese.

Particolarmente spettacolari sono i fuochi pirotecnici fatti esplodere in Piazza Matteotti, deve il simulacro di Gesù Risorto viene fatto sostare per il tempo necessario. Qui avviene lo scoppio di ben due Quarantone. La popolazione applaude e fa festa al momento della deflagrazione dei fantocci, che bruciano e si disintegrano. Questo rito, in realtà, vuole sancire la rivalsa della vita sulla morte, della gioia sulla tristezza.

Quindi, la banda riprende a suonare motivi festosi e Gesù Risorto e ricomincia a muoversi giù per Corso Antonio Gramsci, quindi lungo Corso Ettore Carafa, in direzione della Chiesa di San Domenico. Lungo tutto il percorso della processione vengono lanciati anche degli aerostati, realizzati ad opera d’arte dalla premiata Ditta Di Rella in carta velina ed altro materiale leggerissimo. Questi aerostati, prendendo velocemente il volo, sfiorando palazzi, cavi elettrici, alberi e quant’altro, sono accompagnati sempre dagli applausi della gente e dagli “oohhh…” dei bambini che li inseguono con i loro sguardi stupefatti.

A mezzogiorno la processione raggiunge Piazza Bovio ed il simulacro di Gesù Risorto viene collocato davanti al portale di ingresso della Chiesa di San Domenico, di fronte alla folla che intanto si raduna qui per assistere alla Santa Messa. Essa, infatti, condizioni meteo permettendo, viene sempre celebrata all’aperto, allo scopo di consentire a tutta la gente affluita di assistervi.
Al termine della Santa Messa, dopo la benedizione e l’esortazione del parroco Don Vincenzo Speranza, che invita i fedeli a portare in famiglia e nel mondo il nuovo messaggio di pace, di speranza e di rinascita, le migliaia di persone presenti in piazza volgono il proprio sguardo in direzione del Museo Jatta, nei pressi del quale prendono il via altri fuochi pirotecnici, che termineranno con lo scoppio dell’ultima “Quarantone”, nel gran fragore festoso e gli applausi della popolazione.

Al termine di quest’ultimo momento di festa, è strabiliante la velocità con cui tutti i presenti abbandonano la grande piazza e si dileguano, infilandosi in ogni via circostante e vicolo del centro storico, attratti ed attesi dalle opulente tavole pasquali, già approntate nelle case dei propri familiari.

Tutto ciò è una magia che si ripete, rinnovandosi, ogni anno sempre più intensamente. Infatti, ai riti religiosi appena descritti, ed anche a quelli più profani ad essi correlati, se ne aggiungono sempre di nuovi. La Settimana Santa a Ruvo è come un’opera sottoposta a continuo restauro, nella quale le nuove generazioni desiderano ardentemente ripristinare tutte quelle antiche tradizioni che nel tempo sono andate perdute. E Ruvo di Puglia è molto ricca di antichi rituali, in quanto le sue origini si perdono nella notte dei tempi.
Peraltro, non a caso, tali rituali attraggono sempre più visitatori a Ruvo di Puglia, e non solo dai comuni limitrofi. Nella Settimana Santa è evidente un incremento esponenziale del turismo stanziale che, oltre ad assistere ai riti di carattere religioso, coglie l’occasione per scoprire uno dei più bei centri storici della regione, architetture sacre di rilevante importanza e tesori archeologici inestimabili, nonché la possibilità di apprezzare ed amare tanti prodotti agro alimentari locali.
 

 

 

 

 
 
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