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S p e c i a l e P u g l i a |
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LA SETTIMANA
SANTA A RUVO DI PUGLIA
I riti penitenziari e le antiche tradizioni
profane |
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Ore 16,35
del Sabato Santo.
La Pietà - Chiesa del Purgatorio |
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Autore:
Nicola Di Modugno |
I riti penitenziari del Sabato Santo |
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Il Sabato Santo, dalla Chiesa del Purgatorio, ha
inizio la processione del simulacro della Pietà, opera di elevato
valore artistico realizzata tra il 1898 ed 1901 da un maestro
cartapestaio leccese, Giuseppe Manzo, molto quotato in quell’epoca,
che chiaramente si ispirò alla Pietà scolpita da Michelangelo
custodita in San Pietro a Roma. Tuttavia, diversamente dalla ben più
famosa scultura di epoca rinascimentale, in cui la Madonna guarda il
corpo esamine di suo Figlio che giace sulle sue ginocchia, nel
simulacro ruvese la Madonna rivolge al cielo il suo giovane e
pallido sguardo, ormai senza più lacrime, come per chiedere a Dio il
perché di tanto strazio. Lo sguardo risulta così espressivo e
struggente, da trasmettere ai fedeli suggestione ed emozione.
Inoltre, il gruppo
statuario è reso ancora più reale dalla pregiata fattezza
del vestito a lutto indossato dalla Madonna, realizzato
dalle sarte Chiapperini di Ruvo, che al lento procedere dei
portatori ondeggia lievemente. In verità, però, c’è da
precisare che i vestiti indossati dalla Beata Vergine in
realtà sono due: il primo confezionato nello stesso periodo
a cui risale il simulacro; il secondo, più recente, viene
indossato unicamente durante Settimana Santa.
Peraltro, anche il rito della vestizione assume aspetti
interessanti e misteriosi, in
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eseguiti in un clima di
massimo riserbo e discrezione, a porte chiuse, nella Chiesa
del Purgatorio. Vi partecipano solo poche donne, che
provvedono a separare delicatamente il simulacro di Gesù dal
grembo della Beata Vergine, adagiandolo sull’altare, dove
viene pulito con fazzoletti di lino. Quindi vengono tolte
alla Madonna le vesti solitamente indossate quando il gruppo
statuario è riposto nella sua nicchia (l’abito originario)
ed il simulacro viene pulito con altri fazzoletti di lino
ricamati. Solo allora si procede alla vestizione,
iniziando dalla biancheria, la camiciola ricamata e la
sottogonna di cotone bianco, quindi il bellissimo abito nero
intessuto con fili d’oro ed il velo nero ricamato sul capo.
Il gruppo statuario viene ricomposto e sulla croce viene
collocato un nuovo lenzuolo bianco.
Tutto il simulacro viene accuratamente approntato ed ornato
con addobbi floreali, ed esposto in chiesa, già pronto per
la processione.
Chiaramente, tenuto conto del clima di riservatezza in cui
si svolge il rito della vestizione, non è mai stata resa
disponibile alcune documentazione fotografica in proposito;
solo racconti popolari e la testimonianza verbale delle
donne che, come da tradizione, assolvono a tale compito. |
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Anche la Pietà, così come Gesù Calvario, è molto cara alla
popolazione ruvese, soprattutto alle donne ed alle mamme.
Infatti, numerosi sono gli ex-voto e le donazioni, anche in
denaro, che fino ad alcuni anni fa venivano appese alla base
del simulacro durante la processione, finché le autorità
ecclesiastiche non hanno vietato tali ostentazioni e sfarzi
durante l’esecuzione dei riti penitenziari.
La processione della Pietà, da sempre curata dalla
Confraternita del Purgatorio sotto il nome di Maria
Santissima del Suffragio, nella prima metà del secolo scorso
aveva luogo di mattina, a partire dalle prime luci
dell’alba.
Dal 1957, invece, si svolge nel pomeriggio del Sabato Santo,
a partire dalle 16,30. |
Solo negli anni 2001 e 2002 si è tentato il
ripristino della vecchia tradizione, ma con scarso successo, in
quanto la partecipazione dei fedeli ne è risultata più limitata.
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Dal 2007, inoltre, nella
processione è stato introdotto un nuovo personaggio, il
Cireneo, avvolto in un alone di grande mistero, che suscita
molta curiosità nei fedeli. Il Cireneo, che fu colui che
aiutò Gesù a portare la croce lungo la salita al Calvario,
nella processione è un uomo vestito con una tonica nera, con
il capo coperto con un cappuccio dello stesso colore. Egli
procede scalzo, in segno di penitenza. In processione
precede di alcune decine di metri il simulacro della Pietà,
portando sulle spalle una pesante croce di legno. Nelle sue
fatiche è aiutato dai alcuni Confratelli vestiti con tunica
bianca, anch’essi incappucciati. Si dice che di lui nessuno
ne conosca l’identità! |
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La processione della Pietà è l’ultimo rito penitenziale della
Settimana Santa. Infatti, già la veglia notturna che si svolgerà in
tutte le parrocchie cittadine avrà tutt’altri connotati. La
Domenica, poi, sarà un giorno diverso, nuovo, festoso. La Pasqua
sancirà un nuovo inizio, la rivincita della vita sulla morte, la
fine del periodo di espiazione della colpa, del peccato. E da un
punto di vista più profano, la Pasqua sancirà anche la fine delle
austerità.
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