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Venerdì 26 aprile 2013
 

Anche per venerdì, il programma era molto ricco, ma non troppo impegnativo.
Infatti, per cominciare, era prevista una mattinata di relax alle Terme di Sirmione, presso il Centro Benessere Acquaria, e, nel pomeriggio, una visita ad alcune località del versante Sud orientale del lago di Garda.
Unica incognita, il tempo! Le previsioni, infatti, non erano molto  favorevoli:  prevedevano pioggia,


Sirmione - Il Castello Scaligero

soprattutto nel pomeriggio.
Alle 09,00 siamo partiti da Riva del Garda diretti a Sirmione, che abbiamo raggiunto in poco più di un’ora. Lungo la strada, le prime avvisaglie di pioggia e l’aria molto pesante; tanta foschia ed un tasso di umidità altissimo.
Sirmione si sviluppa lungo una stretta lingua di terra, una penisola, che si estende nel Lago di Garda per 4 km., fungendo da spartiacque per i golfi di Desenzano, ad Ovest, e di Peschiera del Garda, ad Est. Il centro storico della città è ubicato quasi all’estremità di questa propaggine e l’accesso in automobile non è consentito, se non agli autorizzati.
Giunti alle porte del centro storico, in prossimità del Castello Scaligero, non abbiamo notato alcun cartello indicante le terme. Peraltro, cercando meglio col navigatore, le terme sembrava fossero più indietro, prima dell’inizio della penisola. Quindi, per farla breve, abbiamo perso una mezz’oretta solo per capire dove queste fossero e per trovare un parcheggio (abbiamo optato per un parcheggio a pagamento, a circa 500 m. dall’inizio del centro storico, su Viale Marconi, sulla destra). Le terme, seguendo anche le indicazioni fornite da un passante, abbiamo scoperto che erano ubicate in fondo al centro storico, dalla parte opposta all’ingresso, insomma in una posizione davvero impossibile.
Appena scesi di macchina, ha ricominciato a piovigginare in modo insistente. Abbiamo preso comunque i nostri zaini, ma anche l’ombrello, e siamo partiti. Nel caso in cui il tempo fosse migliorato, saremmo entrati alle terme, altrimenti avremmo fatto un giro per la cittadina.
Intanto, sotto la pioggia, abbiamo iniziato a girare per le vie del centro, che nonostante tutto erano affollate di turisti. Abbiamo ammirato il Castello Scaligero, quindi ci siamo spinti più all’interno, fino all’antica Chiesa di San Pietro in Mavino, in cui siamo entrati. Essa, edificata nell’ VIII sec., fu più volte rimaneggiata in seguito. La sua architettura è a capanna, chiusa in fondo da tre absidi, due delle quali, quelle laterali, molto più piccole. All’interno, di rilevante importanza sono alcuni affreschi risalenti al XII – XVI sec.. Proseguendo, ci siamo finalmente ritrovati all’ingresso del parco termale di Catullo – Centro Benessere Acquaria.

Prima di arrivarci, nessuna indicazione lungo la strada (questa la ritengo una grave pecca)!
Ci siamo affacciati nella hall del Centro Benessere, ma qui si respirava con fatica per l’elevato tasso di umidità. Fuori, si intravedevano le piscine all’aperto, con idromassaggi e getti d’acqua, ed oltre le piscine, le acque del Garda. Non era chiaro se all’interno della struttura ci fossero anche piscine coperte, ma chiaramente, il posto era reso particolarmente bello per la presenza e la posizione delle piscine esterne, panoramiche, affacciate come terrazze sul Lago.

Sirmione - Terme di Catullo
Centro Benessere Acquaria

Ma continuava a piovere! Quindi, a malincuore, ci siamo allontanati, anche perché, con quelle condizioni atmosferiche, spendere 27,00 €. a testa per tre ore di piscina ci sembrava davvero una follia.
Quindi abbiamo proseguito, zaino in spalla, ombrello e macchina fotografica, verso la Grotta di Catullo, consistente in un’area archeologica dove un tempo sorgeva una grande villa romana, ubicata sul promontorio estremo della penisola di Sirmione.
Fortunatamente ha smesso di piovere. All’ingresso dell’area archeologica sono stati così gentili da permetterci di posare i nostri zaini, quindi ci siamo alleggeriti un pochino. La villa doveva essere davvero imponente e godere anche di un panorama strepitoso.

Essa, risalente al I sec. d.c., risulta essere l’esempio più grandioso di villa romana nel Nord Italia. Gli scavi, iniziati nel 1800, sono tutt’ora in corso, ma hanno già portato alla luce importanti testimonianze della presenza romana nel territorio. La visita è durata un paio d’ore. All’uscita eravamo già piuttosto stanchi e l’idea di dover tornare a piedi fino al parcheggio non ci allettava. Ma tale idea, evidentemente, era condivisa da molti.

Sirmione - Grotta di Catullo

Infatti, tutti salivano su un trenino-navetta che per un solo euro conduceva all’ingresso del parco termale. Poco male; significava, a dir poco, dimezzare la strada di ritorno. E così ne abbiamo usufruito anche noi.
Intanto, il tempo era migliorato, ma restava sempre minaccioso. Ormai alle terme ci saremmo andati un’altra volta. Il cruccio delle terme, insieme a quello di fare un’escursione in bici lungo quel sentiero sopra accennato a Riva del Garda, costituiranno un duplice motivo per ritornare in questi luoghi.
Passeggiando per le vie del centro, abbiamo scattato qua e là delle foto, soprattutto attorno al Castello Scaligero.
Poi abbiamo deciso di riprendere la macchina ed andare a mangiare qualcosa in una località meno affollata dai turisti.
Lasciata Sirmione, km. dopo km. siamo giunti a Peschiera del Garda.

Qui, innanzitutto, ci siamo seduti ad un bar-paninoteca, dove io ho optato per un’abbondante insalata mista, mentre Paola ha preferito un panino con mozzarella e pomodoro.
Eravamo seduti in Piazza d’Armi, a due passi dallo storico Ospedale Militare d’Armata, di cui ne osservavamo l’imponente facciata, con finestre tutte munite di grosse inferriate. L’edificio, fatto costruire dagli asburgici, noto anche come Caserma XXX Maggio, successivamente è stato utilizzato anche come carcere militare, finché non è stato definitivamente dismesso.

Peschiera del Garda
Caserma XXX Maggio

Attualmente, seppure esso sia in ottimo stato, il suo interno non è visitabile.
Il barista ci raccontava che tra gli ultimi detenuti ospitati nel carcere vi erano quei poliziotti della Uno bianca. Che tristezza!
Dopo pranzo abbiamo iniziato la visita della città che, rispetto alla vicina Sirmione, appariva evidentemente meno frequentata dai turisti. Tuttavia, era palese che anche per Peschiera del Garda il turismo fosse la principale vocazione.
Accanto al bar in cui eravamo seduti, non avevamo notato degli scavi archeologici, che avevano portato alla luce resti di antichi edifici di epoca romana.
Continuando, accanto a questi ultimi, vi era la settecentesca Chiesa di San Martino, che abbiamo ovviamente abbiamo visitato.
Riprendendo la passeggiata, ci sono subito apparse molto interessanti, per l’estremo valore dello stile architettonico, le possenti mura di cinta della città, un complesso difensivo edificato a partire dalla metà del XVI sec., durante la dominazione della Repubblica di Veneziana. Fanno parte del complesso delle mura, che sono oggi tra le più complete d’Italia, anche Porta Verona e Porta Brescia.
Passeggiando all’interno delle mura, la nostra attenzione è stata attratta da un edificio, denominato la Palazzina Storica, anch’essa fatta costruire dagli asburgici, allora sede del Comando del Presidio Militare, all’interno della quale, in alcune sale, è oggi ubicato il Museo Militare della Palazzina Storica, nella quale sono custoditi innumerevoli cimeli del Risorgimento e della I Guerra Mondiale. In questa Palazzina, l’8 novembre del 1917, dopo la sconfitta di Caporetto, il Re Vittorio Emanuele III radunò i vertici militari e politici per decretare la resistenza sul Piave.

Altro imponente edificio, adiacente alla Palazzina Storica, dall’altro lato della strada, fatto costruire dal Maresciallo Redetzsky lungo il Canale di Mezzo, è la Caserma di Artiglieria, visitabile solo esternamente.
Degno di nota è anche il Ponte dei Voltoni, che attraversa il Canale di Mezzo, edificato nel cinquecento in stile veneziano, con gli archi costruiti in cotto.
Tornando verso il parcheggio per recuperare la macchina, siamo saliti anche sul bastione che domina il porto turistico, dal quale abbiamo potuto notare le innumerevoli imbarcazioni lì sotto ormeggiate.

Peschiera - Canale di Mezzo
Caserma di Artiglieria e Ponte Voltoni

Nel momento in cui siamo saliti in macchina per ripartire, la piazza che avremmo dovuto attraversare si è velocemente riempita di mezzi storici militari delle truppe alleate che nel 1945 furono protagonisti della Liberazione del nostro Paese; erano gli stessi che il giorno precedente erano radunati nelle piazze di Riva del Garda. Per poter andar via abbiamo dovuto fare il giro del centro storico, passando quindi sull’antico Ponte Voltoni, che quindi abbiamo avuto l’opportunità di vedere transitandoci.
Prendendo la strada che costeggia la riva orientale del Garda, ci siamo diretti verso Nord, passando dinanzi ai parchi divertimento di Gardaland, in località Ronchi, ed al Caneva Word, più avanti, fino ad arrivare a Lazise, dove abbiamo deciso di fermarci.
Lazise ci è subito piaciuta. Arrivando da Sud, la cittadina appare al visitatore tutta racchiusa nelle sua mura merlate, intatte, che a Sud, in prossimità del Lago, si congiungono al Castello, costituito da ben due cerchie difensive e da un alto mastio, più alcune torri più basse. La cittadina ha sempre avuto tre porte di accesso, un tempo erano munite di saracinesche e di ponti levatoi.

Questa importante località dal medioevo alla caduta della Serenissima è stata un avamposto militare, nonché una dogana ed un porto militare utilizzato per contrastare le marinerie bresciane e milanesi. In prossimità del porto, infatti, vi è la vecchia Dogana Veneta (XVI sec.), il cui porticato si affaccia direttamente sul lago.
Alle sue spalle sorge la preesistente Chiesa di S. Nicolò (XII sec.), molto interessante per il suo semplice stile architettonico romanico.

Lazise

Graziosa ed elegante è anche l’ampia Piazza Vittorio Emanuele, con i suoi bar e ristorantini sempre affollati di turisti, nella quale vi è anche il Palazzo Comunale.
Ormai stanchi, eravamo quasi decisi a tornare a Riva del Garda, ma alla fine, visto che potevamo trattenerci ancora un pò, abbiamo deciso di visitare anche Bardolino, riservando alla Domenica la visita del restante versante orientale del lago (da Riva del Garda a Garda, esclusa Malcesine, già visitata).

Raggiunta Bardolino, ci siamo infilati immediatamente nelle sue viuzze, anche qui colme di negozi, ristoranti e bar, anche questa volta affollate di turisti. Alcune vetrine mi tentavano, in quanto esponevano alcuni rinomati prodotti tipici locali, quali ad esempio il “Bardolino”, un vino doc color rubino, od il rosato “Chiaretto”. Tuttavia, ho sempre diffidato dei prodotti venduti nei negozi che servono quasi esclusivamente turisti, quindi ho lasciato perdere.

Bardolino - Lungolago

Passeggiando per le vie del centro, particolarmente elegante ci è subito parso l’ampio Corso Umberto, sulla cui sommità si imponeva la Chiesa di Bardolino, in cui siamo entrati. Sull’altra estremità di Corso Umberto, in corrispondenza del Lago, vi era il Monumento ai Caduti, che più tardi abbiamo avuto modo di osservare anche da vicino.
Il lungolago, molto ben tenuto e grazioso, peraltro arricchito da aiuole con fiori dalle infinite tonalità di colori, soprattutto tulipani, è il luogo ideale per passeggiate romantiche e rilassanti, durante le quali non passano inosservati i resti dell’antico Castello ed alcune importanti ville, come Villa Carrara Bottagisio, Villa delle Rose o Villa Guerrieri Rizzardi, che abbiamo avuto modo di apprezzare.
A questo punto, ormai esausti, ma anche soddisfatti per tutto ciò che avevamo visto, abbiamo deciso di tornare a Riva del Garda, passando per l’autostrada, uscendo a Rovereto Sud. Giunti nei pressi di Nago, anziché scendere a valle in direzione Torbole, abbiamo preso la strada per Arco, molto più panoramica. Qualche km. più avanti, infatti, ci siamo fermati ad una piazzola di sosta per osservare un altro straordinario panorama della riva Nord del lago. Peraltro, un ottimo punto di osservazione per vedere la foce del Sarca, alla periferia Ovest di Torbole.
Ripartiti, abbiamo raggiunto il nostro alloggio alle 20,00 circa.
Dopo cena, siamo andati subito a letto.
 


 

 

 

 
 
   

 

 

 

 

 

 

 

 


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