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Domenica 28 aprile 2013
 

La vacanza era già giunta al termine, ma rientrando, ci restava ancora la possibilità di visitare qualcos’altro. Le previsioni del tempo continuavano ad essere pessime e minacciose, tuttavia, al mattino non pioveva. Quindi, abbiamo deciso di non perdere tempo.
Saldato il conto, abbiamo lasciato il villaggio turistico e ci siamo diretti verso Torbole, da dove poi abbiamo la strada statale gardesana, costeggiando la riva orientale del Lago.

Torri del Benaco
Vista panorama dal borgo di Albisano

Intendevamo proseguire fino a Garda che, nel caso in cui il tempo ce lo avesse permesso, avremmo così avuto modo di visitare, per poi riprendere l’autostrada ad Affi e lasciare definitivamente la regione. Ma poi il tempo ha retto, anzi, il sole sempre più spesso faceva capolino, quindi ce la siamo presa più comoda, soffermandoci anche di tanto in tanto lungo il percorso.
La gardesana è una strada molto panoramica, quindi, di tanto in tanto, si aprivano davanti a noi degli scorci straordinari, per cui non potevano non fermarci e scattare delle foto.

Giunti a Torri del Benaco, poi, abbiamo notato in alto una chiesetta con attorno un piccolo borgo, da cui si doveva godere una vista panoramica strepitosa. All’incrocio un cartello turistico indicava “Albisano”; non poteva che indicare quel borgo! Seppure avessimo già superato l’incrocio, siamo tornati indietro ed abbiamo seguito quell’indicazione. E dopo alcuni km. di salita, curve e tornanti, eccoci giunti ad Albisano, un borghetto alle pendici del Monte Baldo, a 309 m. di altitudine.

Torri del Benaco
Castello Scaligero

Raggiunta la chiesetta di San Martino, quella prima notata dal basso, ci siamo portati nella piazzetta antistante il suo ingresso, un vero belvedere affacciato sul bacino del Benaco (antico nome del Garda). Un panorama davvero unico, straordinario. Sembrava dominasse anche lo stesso capoluogo sottostante, Torri del Benaco, ed altri vicini piccoli borghi. Belli anche i colori della vegetazione attorno a noi, di alcuni alberi da frutto fioriti, dal verde al rosa-fucsia.
Abbiamo fatto delle foto, quindi siamo ripartiti, fermandoci un attimo anche a Torri del Benaco, per osservare più da vicino il Castello Scaligero, che prima vedevamo dall’alto da Albisano.

Poco prima di Garda, ci saremmo voluti fermare all’altezza di Punta Vigilio, in quanto dalla statale abbiamo notato un bel panorama, ma non c’è stato modo di fermarsi. Nessun’area di sosta o parcheggio. Quindi siamo andati oltre, intenzionati però a ritornare in quella località, magari anche a piedi, raggiungendo così il vicino centro cittadino di Garda.
Sul lungolago c’era un mercatino, quindi anche tanta gente. Parcheggiare c’è parso subito problematico. Tuttavia, alcune strade più in là, e più interne, fortunatamente abbiamo trovato un posto; peraltro, non a pagamento.

Garda - Lungolago

C’è da dire che un po’ dappertutto, nei paesi turistici affacciati sul lago di Garda, parcheggiare risulta piuttosto oneroso. Infatti, dappertutto abbiamo dovuto pagare da 1,50 a 2,20 €. l’ora.
Per iniziare, ci siamo infilati nelle vie del centro storico, pulite, ordinate e con tanti negozi. Quindi abbiamo raggiunto il lungolago, ampio, grazioso, pieno di bar e ristorantini con i tavolini collocati da una parte e dall’altra della strada. Abbiamo raggiunto il mercatino, pensando si trattasse di banchi di prodotti locali, ma che invece vendevano prodotti tipici di varie regioni, i soliti che ormai si trovano la domenica in tutte le città.

Al di là della strada statale, ci siamo avvicinati al cancello di una grande villa. Accanto al cancello di ingresso, una targa commemorativa indicava che trattavasi della Villa del Conte Albertini, nella quale nel giugno del 1948 fu ospite Carlo Alberto, Re di Sardegna. Una sobria residenza!
Quindi, abbiamo deciso di fare una lunga passeggiata sul lungolago, con l’intento di arrivare fino a Punta San Vigilio, che si scorgeva in lontananza, ma non prima di aver mangiato un’insalatona e preso un buon caffè.

Garda - Villa Albertini

Finito il centro abitato, la passeggiata continuava su una stradina sterrata, che si faceva sempre più stretta. Intanto, era un susseguirsi di ville e di parchi annessi, una più bella ed più importante dell’altra. Residenze da favola; alcune erano evidentemente alberghi, altre sicuramente private.
Ma ad un certo punto, non è stato più possibile continuare la passeggiata. La strada sterrata si era fatta sempre più stretta, fino a svanire. Ormai, davanti a noi c’erano le acque del lago che lambivano direttamente le mura di cinta delle ville. Non c’era modo di andare oltre, quindi siamo dovuti tornare indietro. Comunque, è stata una passeggiata piacevole e rilassante.
Ma non contenti, raggiunto il centro abitato, abbiamo recuperato la macchina e ci siamo diretti nuovamente a Punta S. Vigilio, questa volta trovando una piccola area di sosta a margine della strada.

Scesi dalla macchina, il panorama che si è aperto davanti a noi era straordinario, un angolo di paradiso. Sotto di noi c’era una baia con acqua limpidissima nella quale si rifletteva il verde della vegetazione circostante e l’azzurro del cielo. E poi un grande prato verdissimo, vellutato, su cui alcuni lettini da spiaggia erano stati ubicati all’ombra di ulivi. Una cartolina!
Successivamente, abbiamo appurato che l’accesso alla spiaggia, chiamata appunto Punta San Vigilio, è possibile solo a pagamento.

Garda - Punta San Vigilio

Chiaramente, prima di allontanarci, abbiamo scattato svariate foto. Mentre fotografavo, ho pensato che questo potevamo definirlo il più bel saluto del Lago di Garda; dulcis in fundo!
Ormai erano passate le 15,00, quindi abbiamo deciso di ripartire e di fare definitivamente ritorno a Prato.
Contrariamente a quanto auspicato, soprattutto da Paola, non è stata certo una vacanza rilassante. Ma noi siamo fatti così: sempre alla scoperta di nuove terre.

 


 

 

 

 
 
   

 

 

 

 

 

 

 

 


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