Intendevamo proseguire fino a Garda che, nel
caso in cui il tempo ce lo avesse permesso, avremmo così avuto modo
di visitare, per poi riprendere l’autostrada ad Affi e lasciare
definitivamente la regione. Ma poi il tempo ha retto, anzi, il sole
sempre più spesso faceva capolino, quindi ce la siamo presa più
comoda, soffermandoci anche di tanto in tanto lungo il percorso.
La gardesana è una strada molto panoramica, quindi, di tanto in
tanto, si aprivano davanti a noi degli scorci straordinari, per cui
non potevano non fermarci e scattare delle foto.
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Giunti a Torri del Benaco, poi, abbiamo
notato in alto una chiesetta con attorno un piccolo borgo,
da cui si doveva godere una vista panoramica strepitosa.
All’incrocio un cartello turistico indicava “Albisano”; non
poteva che indicare quel borgo! Seppure avessimo già
superato l’incrocio, siamo tornati indietro ed abbiamo
seguito quell’indicazione. E dopo alcuni km. di salita,
curve e tornanti, eccoci giunti ad Albisano, un borghetto
alle pendici del Monte Baldo, a 309 m. di altitudine. |
Torri del Benaco
Castello Scaligero |
Raggiunta la chiesetta di San Martino,
quella prima notata dal basso, ci siamo portati nella
piazzetta antistante il suo ingresso, un vero belvedere
affacciato sul bacino del Benaco (antico nome del Garda). Un
panorama davvero unico, straordinario. Sembrava dominasse
anche lo stesso capoluogo sottostante, Torri del Benaco, ed
altri vicini piccoli borghi. Belli anche i colori della
vegetazione attorno a noi, di alcuni alberi da frutto
fioriti, dal verde al rosa-fucsia.
Abbiamo fatto delle foto, quindi siamo ripartiti, fermandoci
un attimo anche a Torri del Benaco, per osservare più da
vicino il Castello Scaligero, che prima vedevamo dall’alto
da Albisano.
Poco prima di Garda, ci saremmo voluti
fermare all’altezza di Punta Vigilio, in quanto dalla
statale abbiamo notato un bel panorama, ma non c’è stato
modo di fermarsi. Nessun’area di sosta o parcheggio. Quindi
siamo andati oltre, intenzionati però a ritornare in quella
località, magari anche a piedi, raggiungendo così il vicino
centro cittadino di Garda.
Sul lungolago c’era un mercatino, quindi anche tanta gente.
Parcheggiare c’è parso subito problematico. Tuttavia, alcune
strade più in là, e più interne, fortunatamente abbiamo
trovato un posto; peraltro, non a pagamento. |
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Garda - Lungolago |
C’è da dire che un po’ dappertutto, nei paesi
turistici affacciati sul lago di Garda, parcheggiare risulta
piuttosto oneroso. Infatti, dappertutto abbiamo dovuto pagare da
1,50 a 2,20 €. l’ora.
Per iniziare, ci siamo infilati nelle vie del centro storico,
pulite, ordinate e con tanti negozi. Quindi abbiamo raggiunto il
lungolago, ampio, grazioso, pieno di bar e ristorantini con i
tavolini collocati da una parte e dall’altra della strada. Abbiamo
raggiunto il mercatino, pensando si trattasse di banchi di prodotti
locali, ma che invece vendevano prodotti tipici di varie regioni, i
soliti che ormai si trovano la domenica in tutte le città.
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Al di là della strada statale, ci siamo
avvicinati al cancello di una grande villa. Accanto al cancello di
ingresso, una targa commemorativa indicava che trattavasi della
Villa del Conte Albertini, nella quale nel giugno del 1948 fu ospite
Carlo Alberto, Re di Sardegna. Una sobria residenza!
Quindi, abbiamo deciso di fare una lunga passeggiata sul lungolago,
con l’intento di arrivare fino a Punta San Vigilio, che si scorgeva in
lontananza, ma non prima di aver mangiato un’insalatona e preso un
buon caffè. |
Garda - Villa Albertini |
Finito il centro abitato, la passeggiata
continuava su una stradina sterrata, che si faceva sempre più
stretta. Intanto, era un susseguirsi di ville e di parchi annessi,
una più bella ed più importante dell’altra. Residenze da favola;
alcune erano evidentemente alberghi, altre sicuramente private.
Ma ad un certo punto, non è stato più possibile continuare la
passeggiata. La strada sterrata si era fatta sempre più stretta,
fino a svanire. Ormai, davanti a noi c’erano le acque del lago che
lambivano direttamente le mura di cinta delle ville. Non c’era modo
di andare oltre, quindi siamo dovuti tornare indietro. Comunque, è
stata una passeggiata piacevole e rilassante.
Ma non contenti, raggiunto il centro abitato, abbiamo recuperato la
macchina e ci siamo diretti nuovamente a Punta S. Vigilio, questa
volta trovando una piccola area di sosta a margine della strada.
Scesi dalla macchina, il panorama che
si è aperto davanti a noi era straordinario, un angolo di
paradiso. Sotto di noi c’era una baia con acqua limpidissima
nella quale si rifletteva il verde della vegetazione
circostante e l’azzurro del cielo. E poi un grande prato
verdissimo, vellutato, su cui alcuni lettini da spiaggia
erano stati ubicati all’ombra di ulivi. Una cartolina!
Successivamente, abbiamo appurato che l’accesso alla
spiaggia, chiamata appunto Punta San Vigilio, è possibile
solo a pagamento. |
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Garda -
Punta San Vigilio |
Chiaramente, prima di allontanarci, abbiamo
scattato svariate foto. Mentre fotografavo, ho pensato che questo
potevamo definirlo il più bel saluto del Lago di Garda; dulcis in
fundo!
Ormai erano passate le 15,00, quindi abbiamo deciso di ripartire e
di fare definitivamente ritorno a Prato.
Contrariamente a quanto auspicato, soprattutto da Paola, non è stata
certo una vacanza rilassante. Ma noi siamo fatti così: sempre alla
scoperta di nuove terre.
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