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V A L E N C I A

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Una città che affonda le sue radici nella storia e nelle tradizioni, che oggi è proiettata nel futuro.

Sabato 25 ottobre 2008

Abbiamo lasciato il nostro appartamento alle 09,00 circa, ma la ragazza addetta alla reception ci ha consentito di lasciare le valigie nella sua stanza. Le avremmo ritirate alle 15,00, per poi partire.
Dopo aver fatto una ricca colazione al solito bar, abbiamo attraversato il Turia sul Ponte Trinidad, quindi abbiamo raggiunto il Museo delle Belle Arti.

Ponte Trinidad

Nel giardino attiguo, una magnolia secolare ha attratto la nostra attenzione. Era altissima, immensa! Il Museo delle Belle Arti è uno dei più importanti della Spagna. In esso sono custodite ed esposte numerose opere pittoriche di straordinario valore, a partire da quelle a tema religioso del XIII – XIV secolo, che denotano la ricchezza della città di Valencia nel medioevo, fino alle più recenti opere dell’impressionismo e dell’espressionismo locale della fine del XIX secolo. All’interno del complesso museale, vi è anche un bellissimo chiostro con giardino. Qui abbiamo fatto alcune foto, poi abbiamo lasciato il museo.

Magnolia secolare nel giardino del
Museo delle Belle Arti

Museo delle Belle Arti

Chiostro del Museo delle Belle Arti

Abbiamo attraversato nuovamente il Turia, e siamo tornati nel centro storico.
La nostra tappa successiva era il Banos de Almirante, un antico bagno pubblico. Trovarlo non è stato semplicissimo, forse anche perché ci aspettavamo qualcosa di diverso. Ci siamo introdotti in un palazzo, ma presto ci siamo resi conto che si trattava di un ente pubblico. Tuttavia, era un palazzo storico, interessante, quindi osservavamo il suo cortile interno. Allorché, un signore ci ha spiegato che, se avessimo voluto, sarebbe stato possibile visitare anche alcuni ambienti interni, gratuitamente. E, ricevuto il nostro assenso, si è subito precipitato a chiamare una guida.

Dipartimento di Economia della Generalitat Valenciana

E’ arrivata una signora. Innanzitutto, ci ha chiesto la nostra nazionalità, quindi ci ha detto che si sarebbe rivolta a noi in castigliano, parlando lentamente. In ogni caso, se non avessimo capito qualcosa, ce lo avrebbe ripetuto con termini diversi, finché non avessimo inteso. Ed in effetti, non c’è stato alcuno problema. La signora era un funzionario del Dipartimento di Economia della Comunità Valenciana (Generalitat Valenciana), Ente che appunto stavamo visitando. E con estrema gentilezza, la signora ci ha mostrato alcune sale ed uffici, ed una scala particolarmente bella, tutta rivestita con ceramiche policromatiche. Inoltre, ci ha spiegato i compiti istituzionali di quell’Ente e, brevemente, anche l’organizzazione governativa ed amministrativa della Comunità Valenciana. Tutto molto interessante!

Tornati in strada, abbiamo studiato meglio la nostra mappa, finché non abbiamo trovato il Banos de Almirante. Il portoncino di ingresso era chiuso, ma noi abbiamo suonato. Ha aperto una ragazza che ci ha spiegato che le visite si effettuavano con cadenza di 30’. In ogni caso, saremmo potuti entrare ed attendere in una prima sala, osservando un video introduttivo. Chiaramente siamo entrati. C’erano delle panche e su una parete veniva proiettato un video in lingua spagnola. Abbiamo osservato soprattutto le immagini. Intorno alla sala, in prossimità delle pareti, c’erano tanti oggetti in ceramica, utensili. La sala in cui eravamo, un tempo era la sala di attesa. Di lì in avanti si susseguivano altri spazi, la sala calda, la sala fredda e la sala templada, dove venivano utilizzate, alternativamente, acque calde e fredde. La sala in cui eravamo aveva il soffitto a travi, mentre la sala calda, la più grande, aveva il soffitto a cupola, a base ottagonale, costellato da lucernai a forma di stelle. La sala fredda e quella templada, invece, avevano le volte a botte. Un po’ ovunque, i  soffitti erano sorretti da sottili colonne.  

Banos de Almirante

L’edifico risale al XIV, al periodo del regno aragonese, e presenta un’architettura apparentemente arabeggiante, per via delle volte e dei soffitti. Anche l’ingresso, a forma di ferro di cavallo, lascia pensare ad uno stile arabo, ma in realtà esso risale ad epoca ancora più recente, in quanto non è quello originario.  

Anche in questo caso, la guida ci ha condotti nei vari ambienti, spiegandoci il funzionamento del termarium, le sale, i vari oggetti, i metodi per produrre l’acqua calda e l’acqua fredda, quindi ha concluso con alcune informazioni riguardanti l’architettura dell’edificio.
 

Ormai affamati, abbiamo deciso di pranzare nei pressi di Plaza de la Reina, da Sagardi, un posto speciale per mangiare tapas. Qui vengono serviti aperitivi, ma praticamente si può pasteggiare mangiando buonissime e svariate tapas. Sul bancone del locale vi sono vassoi con le tapas fredde. Bisogna prendere un piatto e servirsi da se. Si può mangiare al banco oppure sedersi. Le tapas calde vengono servite dal cameriere che gira per i tavoli, presso i quali si può anche ordinare da bere. Alla fine, si pagherà in base al numero ed alla forma degli stuzzicadenti presenti nel piatto.

Taperia

Ogni tipologia di stuzzicadenti ha un costo diverso. Tuttavia, ne abbiamo mangiati un bel po’, di deliziosi, ed abbiamo speso una somma molto ragionevole. Eravamo così soddisfatti, che ci siamo pentiti di non essere venuti in questo locale nei giorni precedenti.
Avremmo voluto chiudere in bellezza, con un’Agua de Valencia, un cocktail a base di cava (spumante spagnolo), oppure di champagne, con l’aggiunta di succo d’arancia, vodka e gin, ma abbiamo desistito, dovendo partire da lì a poco.

Tornando a casa, siamo passati da Plaza de Aiuntamiento, dove in un bar-torrefazione abbiamo bevuto un ultimo caffè.

Quindi siamo passati a riprendere le nostre valigie, abbiamo raggiunto la vicina stazione della metro Colon e siamo partiti. Alle 15,00 eravamo in aeroporto, pronti per l’imbarco.

Nonostante sia stato quasi sempre cattivo tempo, la nostra permanenza a Valencia è stata fantastica; ci siamo innamorati di questa città bellissima e molto ospitale.

Metropolitana

Inoltre, seppure l’area urbana sia molto estesa (conta oltre 800.000 abitanti e l’intera area metropolitana supera 1.800.000 abitanti), il centro storico risulta vivibile, a misura d’uomo, ordinato, pulito e ben tenuto, ideale per lo shopping e le passeggiate, per il ritrovo e per il divertimento.

I mezzi pubblici sono efficienti e la metropolitana collega il centro con l’aeroporto in poco più di 20 minuti. Anche il mare e le spiagge sono comodamente raggiungibili con i mezzi pubblici, così come la Città delle Arti e della Scienza. In sintesi, Valencia è una città davvero interessante, che ha un’ampia offerta di attrazioni per visitatori di ogni età, per giovani e anziani, per coppie di innamorati oppure per famiglie con figli, sia piccoli che grandi. 

Arrivederci al nostro prossimo viaggio.

                                                  Paola e Nicola


 


 

 

 

 
 
   

 

 

 

 

 

 

 

 


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