La tarantella é sicuramente, tra le forme musicali italiane per danza popolare, una tra le più conosciute, se non addirittura la più nota in assoluto.
Meno conosciuto è invece il tarantismo: effetto del morso della taranta o tarantola, mitico animale (per alcuni ragno, per altri scorpione o rettile) che sprofonda le sue vittime in uno stato di noia catatonica, dal quale si risvegliano solo al suono di specifiche arie di pizzica tarantata o tarantella.
Per dire il vero alla fine dell'800 venivano distinte almeno tre forme di danza eseguite su questa tipologia musicale:
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la tarantella semplice, che mima una storia d'amore in azione con i vari momenti della dichiarazione, del corruccio, della pace e della festa finale;
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la pizzica, in cui una donna inizia la danza da sola, in seguito getta un fazzoletto ad un uomo che sceglie tra i circostanti per invitarlo a danzare con lei, quindi stufa di questo lo licenzia per invitarne un altro e
così via finché stanca va a riposarsi ;
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la pizzica-pizzica o pizzica tarantata, ballata da coloro che si dicevano appunto " pizzicati " (morsi) dalla tarantola al fine di espellere il veleno iniettato e "crepare" (uccidere) la bestia
responsabile.
In
realtà, mentre la tarantella in forma di danza collettiva e di corteggiamento è diffusa in molte regioni del Sud Italia, il mito della tarantola ed il rito che si svolge intorno ad esso è, almeno in tempi più recenti, circoscritto al solo
Salento, porzione terminale della Puglia a sud-est della città di Taranto, dalla quale prendono il nome sia il mitico animale che la forma musicale; ma in realtà in tutta l'Italia meridionale, in Spagna e forse in Provenza si ritrovano, o si ritrovavano un tempo, forme analoghe derivanti in maniera più o meno diretta dagli antichi culti orgiastici della Grecia classica.
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