TECNICHE DI GUARIGIONE PRIMITIVA
Ricerche storiche ed antropologiche, attestano come presso i popoli antichi ed anche in altre culture a noi contemporanee, fossero presenti metodi di guarigione oggi impiegati dalla psicoterapia, oltre ad altre raffinate tecniche di cui non esiste la controparte moderna.
Ad ogni tecnica corrispondeva una diversa teoria circa l'origine della malattia.
Alcune di queste tecniche utilizzano dei trucchi per aumentare l'effetto di suggestione sul malato (ad esempio con l'estrazione di un oggetto malattia); in altre la suggestione agisce anche sul guaritore (come nel caso dello sciamano che cade in trance per andare a riprendere l'anima che sta fuggendo dal corpo del suo assistito).
Nell'esorcismo il fine è quello di cacciar via lo spirito diabolico dal corpo del malato, mentre nell'adorcismo lo spirito invasore non è considerato malvagio è quindi si
può venire a patti con lui.
A tal riguardo alcuni considerano che il tarantismo sia un rituale ibrido: esorcistico dal momento che si vuole uccidere la taranta con il ballo, adorcistico in quanto nella sua evoluzione più recente è
S. Paolo che morde e contemporaneamente libera dal morso coerentemente all'idea cristiana del Dio come fonte ultima di ogni evento umano (come nel Padre Nostro …non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male…).
Un dato positivo a favore di tali tecniche è che interpretando la malattia come effetto di possessione, il paziente non rischia la definitiva emarginazione sociale in quanto folle, con tutti i vantaggi che da
ciò derivano.
Nei casi di malattie per infrazione di un tabù (che in Polinesia come in alcune zone del Congo e dell'Uganda possono portare alla
cosiddetta "morte psicogena" per autosuggestione), le tecniche di guarigione utilizzate sono l'espiazione e la confessione pubblica.
Entrambe sono state riprese dalla chiesa cattolica per la purificazione dell'anima dal peso dei peccati commessi; la confessione è poi impiegata nelle moderne tecniche psicoterapeutiche per i suoi effetti catartici e per il ridimensionamento di eventuali eccessivi sensi di colpa.
Un aspetto spesso trascurato dalla moderna psicoterapia è la guarigione per soddisfacimento di una frustrazione, per cui talvolta la buona sorte
può avere maggior effetto dello psicoterapeuta; nei secoli passati i testi medici contenevano ad esempio descrizione di due condizioni oggi quasi del tutto dimenticate:
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la nostalgia di casa che portava alla morte alcuni soldati costretti a viaggiare in terre lontane contro la propria volontà;
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il mal d'amore, osservato in giovani innamorati senza speranza che si lasciavano deperire sempre più fino alla morte.
Tra gli Uroni dell'America nord-orientale per curare le malattie da desideri insoddisfatti si organizzava una "festa dei sogni"; oggetti raccolti fra i componenti della tribù, venivano dati al paziente nel corso di un banchetto che comprendeva danze ed altre manifestazioni pubbliche di allegria.
Così non solo il paziente guariva, ma spesso diventava anche ricco.
In Madagascar il "bilo", malattia in cui i pazienti sono nervosi al punto di non riuscire a star fermi, è curato tramite la "cerimonia dell' incoronazione"; il paziente che indossa abiti bellissimi viene chiamato re, mentre la sua famiglia diventa la "corte" e gli altri abitanti del villaggio sono i suoi "sudditi"; due volte al giorno si eseguono canti e danze in suo onore ed il tutto continua per una ventina di giorni, finché il paziente soddisfatto sia guarito; in modo analogo, nella terapia familiare si interviene correggendo i rapporti patogeni e spesso rinforzando la posizione degli elementi più deboli all'interno del nucleo famigliare.
Molto simile al tarantismo è la cerimonia dello zar, eseguita in Egitto per curare donne nevrotiche e isteriche perché sessualmente infelici; nella trance della danza le partecipanti gettano via le vesti, e si accoppiano con demoni immaginari evocati dal rito; anche qui come nel tarantismo pugliese, ad ogni spirito possessore corrisponde un colore ed una musica evocatrice.
Caratteri simili si ritrovano anche nel tigreiter abissino e nel vodu haitiano rispetto al quale viene giustamente sottolineato "il piacere che procura a gente schiacciata dalla vita, il diventare centro di attenzione sostenendo una parte soprannaturale e rispettata".
Tra i pomo della California si praticano cerimonie di guarigione durante le quali il paziente partecipa ad una ripetizione del trauma patogeno sotto forma di recitazione drammatica; proprio come avviene nelle moderne tecniche di psicodramma. Da notare che anche nel tarantismo vi è la ripetizione annuale di un antico dolore che ogni volta "rimorde", per essere nuovamente lenito.
La solidarietà espressa dagli altri partecipanti al rito, anche con la sola presenza, è un elemento essenziale che oggi si riscopre nella terapia di gruppo.
Infine una cerimonia di guarigione può essere efficace anche solo per la bellezza dei riti, dei costumi, della musica e delle danze come già aveva intuito Pitagora nelle sue teorizzazioni sulla catartica musicale.
Platone nell'Eutidemo, descrive le pratiche iniziatiche dei Coribanti, nei quali ritroviamo nuovamente soggetti che si riscuotono da inerzia mortale ascoltando una melodia specifica associata al nume che li possiede e conclude: …le ninne-nanne con cui madri e nutrici cullano gli infanti e l'ordine coreutico-musicale col quale nei culti orgiastici viene controllata la mania, sono due diverse espressioni della efficacia ordinatrice con cui il movimento esterno (e potremo aggiungere "la percezione di armonia in generale") si impone a quello interno… tale movimento induce negli infanti il sonno, mentre negli altri... sono ricondotti, da un comportamento che per noi è frenesia, alla ragionevolezza e al buon senso.
Citando ancora una volta Ernesto De Martino: succede come se la musica giusta, i colori, gli odori, la ripetizione ritmica sicura e prevedibile della danza, fossero capaci di infondere fiducia ed ordine nell'universo stravolto del tarantato. In questo modo gli stati depressivi non sfoceranno in agitazione irrelata ma defluiranno nell'ordine cerimoniale.
Alcuni sostengono che il ritmo ossessivo della tarantella o di forme musicali più moderne come il rap e la techno-music,
indurrebbe nell'organismo risposte fisiologiche che, facilitando lo
scivolamento in stato di trance ipnotica, permetterebbero l'espressione
di stati della coscienza normalmente repressi con benefici effetti
dovuti alla catarsi; ma occorre notare come gli effetti della musica,
dipendano molto dal valore che un gruppo sociale attribuisce ad essa, in
quanto la musica agisce soprattutto come suono significante e quindi
tecnica di comunicazione.
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