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Sabato 30 aprile 2016

Dopo aver consumato la colazione, seduti nella piazzetta del borgo (pane tostato, burro, marmellata e caffè), ci dirigiamo in macchina in direzione del monte Taigeto, diretti verso alcuni siti che intendiamo visitare nella mattinata e, soprattutto, verso quella rocca che osservavamo ieri sera. Presto ci rendiamo conto che, in realtà, tutti questi altro non sono che edifici di epoca medievale facenti parte del borgo antico di cui le guide parlano.

Mistras - Il borgo moderno

Quindi, visto che, finalmente, questa volta lungo la strada sono presenti dei cartelli turistici, ci lasciamo guidare dalle indicazioni, che probabilmente ci condurranno proprio a quella rocca che notavamo ieri sera.

E infatti, dopo aver percorso pochi km dal luogo in cui abbiamo pernottato, ecco che raggiungiamo il castello. 

Seguendo a piedi un breve sentiero, dopo poco incontriamo la biglietteria. Il biglietto di ingresso intero costa 12,00 €. (generalmente, in tutti i musei e siti archeologici l’ingresso ha un costo ridotto del 50% per gli over 65, mentre è gratis per tutti gli studenti dell’area UE, purché si possieda un documento che attesti tale stato).

Una volta entrati, il sentiero che si dirige al castello è fatto di scalini ovvero comunque in salita. Fortunatamente l’aria è fresca. Di tanto in tanto incontriamo dei ruderi. Sulla nostra sinistra si apre tutta la valle; sotto di noi c’è il borgo moderno di Mystras, poi Sparta. Ma il panorama apprezzabile è molto più ampio.

Finalmente raggiungiamo il castello, costituito fondamentalmente da ruderi, che però rendono bene l’idea riguardo all’importanza del sito e della sua imponente mole. Il panorama da quassù è fantastico; davvero notevole!
Torniamo giù ripercorrendo il sentiero, superando anche la biglietteria, e ci dirigiamo alla chiesa di Hagia Sophia, un bellissimo edifico in stile bizantino ben conservato.

Da qui potremmo continuare a scendere, seguendo i sentieri presenti nel sito, ma ci rendiamo subito conto che ci conviene riprendere la macchina e spostarci più a valle, dove si intravede un parcheggio.

Infatti, un altro ingresso presente nella parte inferiore del sito ci consente di raggiungere più agevolmente altri importanti edifici, come la cattedrale (Metropolis) ed altre piccole chiese, ed il monastero di Patanassa, in cui tutt’oggi ci vivono alcune suore.
 

     

Il Castello

Agia Sophia

Una delle chiesa

Mystras - Il borgo medievale patrimonio dell'UNESCO

Il sito archeologico di Mystras merita davvero una visita, se non altro perché trattasi di un borgo medievale (patrimonio dell'UNESCO) tra i meglio conservati di tutta la Grecia.

Per visitarlo sono necessarie almeno 3 ore, meglio se una mezza giornata. Sono consigliate scarpe comode, magari da ginnastica, ed una buona scorta d’acqua.

Se possibile, conviene visitarlo nelle ore o periodi più freschi, perché col caldo diventa davvero faticoso percorrere i suoi sentieri piuttosto sconnessi e con dislivelli notevoli.

 
Dopo mezzogiorno abbandoniamo Mystras e, seguendo una strada di montagna molto bella e panoramica, ci portiamo sulla costa occidentale del Peloponneso. Dopo un breve food-stop, proseguiamo fino ad Olympia, che raggiungiamo alle 16,00 circa.

Ci rechiamo direttamente al sito archeologico, timorosi che esso possa chiudere prima dell’orario previsto. Giunti alla biglietteria, comunque aperta, un signore (quale fosse lo scopo della sua presenza, non lo abbiamo compreso!) ci riferisce che il sito ha chiuso i battenti alle 15,00, essendo oggi vigilia di Pasqua. Idem il museo! Chiaramente, domani, Pasqua, sarà peggio: entrambi i siti resteranno chiusi!

Di conseguenza, qui ad Olympia non ci sarà possibile visitare nulla.

Tuttavia, prima di allontanarci, seguiamo a piedi la strada che costeggia la recinzione del sito archeologico sul lato sinistro del suo ingresso. Essendo essa più sopraelevata rispetto al sito stesso, riusciamo ad osservare chiaramente le rovine più immediate, così come il mitico stadio, parte dei ruderi del tempio di Zeus e degli edifici dedicati alla preparazione atletica degli atleti che qui confluivano per partecipare ai giochi olimpici.

 

Sito archeologico di Olympia

 

In tal modo, per fortuna, ci facciamo comunque un’idea di come sia fatto e di cosa ci sia nel sito archeologico della mitica Olympia.

Quindi, localizziamo è raggiungiamo la vicinissima Leonidaion Guesthouse, dove pernotteremo.

La Leonidaion (55 €. a notte) è un piccolo albergo molto pulito, dotato di tutti i confort. La colazione è compresa nel prezzo. C'è l’aria condizionata, un frigo, seppure mignon, e la connessione Wi-Fi, che però non va (non importa, siamo autosufficienti). Il titolare dell’albergo, Damiano, è italo-greco, quindi parla perfettamente entrambe le lingue. Anche lui non tollera affatto la chiusura del sito archeologico e del museo in occasione della Pasqua e/o di altre festività; ammette che questa policy provoca gravi danni a chi opera nel settore turistico. Dopo essersi scusato con noi, comprendendo la nostra delusione, ci fornisce delle informazioni utili su Olympia, su dove cenare, etc..

Dopo una bella doccia rigenerante ed un po' di relax, usciamo.

Passeggiamo per le vie di Olympia guardando le tante vetrine dei negozi di souvenir, i bar ed i ristoranti, molti dei quali sono semivuoti. C'è poca gente in giro. Ormai fervono i preparativi della Pasqua. Solo il Rodo Cafè e l'omonimo ristorantino di fronte fanno eccezione. Sono quelli che ci ha raccomandato Damiano. Stranamente, sembra che la poca gente in giro si sia concentrata tutta qui, da Rodo. Prendiamo due insalate greche, calamari fritti e gamberi grigliati e contorno di patate fritte. Da bere, acqua ed una birra greca, l'Alpha. Tutto buonissimo, compreso il conto; soli 32,00 €..

Intanto è raffrescato; decidiamo di tornare in albergo per mettere addosso qualcosa in più. Una volta lì, decidiamo di prendercela comoda. Usciamo che sono più delle 23,00 per recarci nella vicina chiesa. Damiano, l'albergatore, ci ha suggerito di andarci, perché alle 23,30 sarebbe iniziata la funzione della resurrezione di Cristo. La chiesa è gremita di gente. Entriamo e ci soffermiamo sull’ingresso, poi ci rendiamo conto di essere di intralcio, quindi torniamo fuori e ci mettiamo in disparte ad osservare, in attesa. La gente arriva sempre più numerosa, entra in chiesa, bacia le icone di alcuni santi, poi preleva un cero, dopo aver lasciato un’offerta. Quindi, torna fuori ed attende nella piazza, che ben presto è colma. Alcuni arrivano già cero-muniti, però entrano comunque per baciare le icone dei santi. Tutti hanno un cero.

 


 
La funzione religiosa della Resurrezione di Cristo
 

Dieci minuti prima che sia mezzanotte inizia l'esodo. Dalla chiesa inizia ad uscire gente col cero acceso. Le piccole luci man mano si moltiplicano. Anche quelli fuori accendono il proprio cero dalla fiammelle venute dalla chiesa. Ben presto, tutti hanno acceso il proprio cero. Intanto, è venuto fuori anche il prete, circondato da aiutanti e cantori. Si ferma dietro un piccolo altare improvvisato sulle scalinate della chiesa. Da qui da inizio alla lettura di alcune sacre scritture, quindi annuncia la resurrezione e  benedice i ceri. È mezzanotte. Attorno alla piazza gremita di gente e sui tetti degli edifici esplodono petardi, fuochi pirotecnici. È grande festa. Cristo è risorto, uno dice all'altro in segno augurale. Ci si abbraccia, ci si bacia. Noi, chiaramente, osserviamo e basta, molto incuriositi da tali tradizioni e riti sacri e profani. Subito dopo, la gente si avvia verso le proprie case con i ceri accesi, con l'intento di portare la fiamma benedetta nelle proprie famiglie, nelle proprie case. Vediamo delle persone in macchina, sempre col cero acceso! Nel ristorante di un albergo osserviamo altra gente a tavola; mangiano dolci. E’ finito il periodo di penitenza, di digiuno, di astinenza, di passione. Sono iniziati i festeggiamenti.

Noi decidiamo di tornare il albergo.

 


 

 

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