Mercoledì
4
maggio 2016
Il mattino seguente lasciamo l’albergo. Oggi ci trasferiamo
ad Atene, ultima tappa del nostro tour. Prima, però,
decidiamo di tornare ad Epidauro.
Questa volta il sito archeologico lo troviamo aperto, quindi
entriamo. Seguiamo le indicazioni per il teatro, che presto
si svela davanti a noi con tutta la sua magnificenza. E'
davvero grande, tanto da poter contenere oltre 14.000
persone. Le gradinate sono in buono stato di conservazione e
quindi assolutamente utilizzabili. Il proscenio, invece, è
pressoché un insieme di ruderi. |
Il Teatro Antico di Epidauro
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Dalla sommità delle gradinate la vista è stupenda. L’acustica è
perfetta, stupefacente. Si percepiscono chiaramente le parole di
ragazzi che dal basso recitano ironicamente versi imitando una
rappresentazione teatrale. Il teatro, costruito nel 350 a.c., è
stato ampliato successivamente dai romani che aggiunsero altre 21
file di gradinate. Esso è tutt’oggi utilizzato per rappresentazioni
teatrali durante il Greek Festiaval di Atene-Epidauro che si tiene
in estate.
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Proseguendo la visita del sito, raggiungiamo la foresteria
del santuario, nella quale venivano accolti i pellegrini
giunti in visita al tempio di Asclepio, il tempio stesso,
che però quasi non riusciamo ad individuare, in quanto
ridotto ad un insieme di ruderi che poco rendono il senso di
ciò che furono. Accanto al tempio di Asclepio vi sono operai
che lavorano su un edificio di forma circolare, con colonne
e volta a cupola (una tholos), piuttosto bizzarro, la cui
funzione non è stava ancora svelata. |
Il Tempio di Asclepio |
La tholos la stanno ricostruendo, almeno in parte, per
meglio rendere l'idea di come fosse in origine. Le parti
nuove aggiunte, per distinguerle da quelle originali, sono
di un marmo di colore più chiaro. In questo momento
modellano una parte di una colonna. Interessante! La visita
si conclude con l'ingresso al piccolo museo, dove sono
esposti alcuni reperti e repliche di monumenti e/o oggetti
ritrovati nel sito durante gli scavi. Molto altri reperti,
invece, sono esposti soprattutto nel museo archeologico di
Atene. |
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Epidauro - Lo stadio |
Alle 11,30 circa lasciamo Epidauro.
A questo punto, in programma ci sarebbe stato Capo Sounion, il
tempio dedicato a Poseidone ubicato all’estremità Sud dell'Attica,
su un promontorio roccioso prospiciente il mare Egeo. Ma non abbiamo
tempo a sufficienza, cosicché puntiamo direttamente verso la
capitale, che raggiungiamo poco dopo le 13,00. Riconsegniamo
l'automobile presso il punto AVIS ubicato in Singrou Avenue, non
lontano da Piazza Syntagma, considerata il fulcro della città e sede
del parlamento ellenico.
Da qui, a piedi, dopo soli 10 minuti raggiungiamo il nostro albergo,
il Kimon Athens Hotel, ubicato nei pressi della cattedrale,
posizione strategica al confine tra i quartieri della Plaka e di
Monastiraki, ovvero i più vivaci ed affollati di turisti, poiché
contengono gran parte delle attrazioni turistiche, tutte ben
raggiungibili a piedi. Tali quartieri, peraltro, sono affollati di
negozi di souvenir, caffè e ristoranti con i loro tavolini collocati
in ogni piazzetta, vicolo o viuzza.
Il cielo è un po’ minaccioso, è fresco e c’è parecchio vento, ma
nell’immediato le previsioni non prevedono pioggia. Per domani,
invece, è previsto un peggioramento. Quindi, decidiamo di mangiare
fugacemente una pita pork giros (con carne di maiale grigliata) e
poi di visitare subito l’acropoli.
In proposito, è da evidenziare che il prezzo del biglietto
dell’acropoli, di recente, è notevolmente aumentato, così come per
gran parte dei musei e dei siti archeologici greci, a fronte di
servizi zero. Al nostro ingresso ci dicono che le mappe del sito in
lingua inglese sono terminate; quella in greco neanche proviamo a
chiederla, tanto per noi sarebbe incomprensibile. Di audio guide,
invece, qui in Grecia sembra non ne conoscano l’esistenza; noi non
le abbiamo mai viste!
Il costo del biglietto è diversificato. L'ingresso alla sola
acropoli costa 20,00 €., mentre nel biglietto da 30,00 €. è compreso
l'accesso all'Antica Agorà ed al tempio di Zeus Olimpio. Anche qui,
come dappertutto, per gli over 65 l’ingresso costa la metà, mentre è
totalmente gratuito per gli studenti dell’area UE.
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Entrati nell’area dell'acropoli abbiamo seguito il percorso
che, salendo, conduce all’ingresso della stessa, passando
dapprima davanti alle rovine del teatro di Dionisio, poi
dell’Odeo di Erode Attico. Quindi ci siamo ritrovati ai
propilei, l’ingresso monumentale dell’acropoli, alla cui
destra spicca il tempietto di Atena Nike. Appena varcato
l’ingresso, chiaramente i nostri sguardi si sono posati sul
Partenone, il maestoso tempio dedicato alla dea Atena,
imponente ed incombente sulla città, su cui sembra
esercitare il suo divino controllo. |
Il Teatro di Dionisio |
Ci soffermiamo ad ammirarlo ed a fotografarlo da ogni angolo, così
come ammiriamo e fotografiamo i panorami che dinanzi a noi si
svelano a 360 gradi sulla città.
Bellissimo ed emozionante essere qui, nella casa degli dei. Oltre ai
numerosi ruderi presenti nell’acropoli, di interessante vi è anche
un altro edificio che attrae la nostra attenzione, ovvero il tempio
dedicato alla dea Atena Poliade (Eretteo), protettrice della città,
legato a culti arcaici. Particolarmente affascinante è la sua
loggia, su cui spiccano 6 cariatidi, ovvero delle sculture che
fungono da colonne.
Ormai sfiniti, abbandoniamo lentamente l'Acropoli e rientriamo in
albergo.
Per cena restiamo nel quartiere la Plaka, che ha fama di essere più
sicuro e tranquillo nelle ore notturne, rispetto a Monastiraki, se
non altro perché qui le botteghe restano aperte fino a tardi.
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