Venerdì
6
maggio 2016
Oggi si rientra in Italia. Poco dopo le 06,30 usciamo
dall’albergo e ci dirigiamo a piedi verso la vicina stazione
della metro di Piazza Syntagma. Intendiamo
prendere il treno della linea 3, che in 40 minuti ci porterà
in aeroporto.
Lungo la strada ci sono dei taxi fermi in attesa di clienti.
Più di un tassista, vedendoci con le valigie, ci invita a
salire a bordo. Uno, in particolare, dice qualcosa riguardo
ai treni (tipo “no train”), che però non prendiamo in
considerazione. |
Piazza
Syntagma |
Pensiamo voglia convincerci a salire sul proprio taxi, quindi non gli diamo
retta! Quando però arriviamo davanti all’ingresso della metro, ecco
la spiacevole sorpresa. È tutto chiuso! Su un foglio leggiamo di uno
sciopero dei trasporti pubblici nei giorni 6 e 7 maggio. Più tardi
apprendiamo che trattasi di uno stato di agitazione deciso solo ieri
sera, senza alcun preavviso. Assurdo!
Riflettiamo un attimo: non ci resta che prendere un taxi, che per
39,00 €. (conviene sempre chiedere prima il prezzo, onde evitare
sorprese), in 30 minuti ci porta dritti al terminal dell’aeroporto.
Poco male!
Ma i disguidi nel rientro non finiscono qui.
Guardando sullo smartphone i nostri boarding pass, per poterli da mostrare al
controllo di polizia, noto qualcosa sulle info del volo: qualcosa non
torna! L’arrivo a Bologna viene dato alle 17,25, anziché alle 10,55,
come invece previsto. Consultiamo il tabellone degli orari, che
intanto hanno appena a aggiornato, su cui troviamo conferma del
fatto che il nostro aereo, la cui partenza era prevista per le ore
09,35, in realtà sarebbe partito solo alle 16,05.
Cosicché, trascorriamo l’intera giornata in aeroporto. Ci avessero
avvertiti per tempo, saremmo rimasti in centro ancora una mezza
giornata!
In realtà, poi, lasceremo Atene solo alle 17,00. La compagnia aerea
con cui viaggiamo è Ryanair.
Nei giorni successivi, sentiamo ai TG notizie su Atene; parlano di
manifestazioni e di scontri con la polizia avvenuti nel fine
settimana, soprattutto in piazza Syntagma.
Siamo tornati a casa giusto in tempo!
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Nonostante qualche disagio, tuttavia, giusto per fare un bilancio a
consuntivo, riteniamo che questo sia stato comunque un bel viaggio.
Abbiamo visto tante bellissime cose e posti; una full immersion
nella storia della Grecia Antica e Classica. Molto bello anche il
territorio, l’ambiente, i panorami, la calma che abbiamo respirato
soprattutto nel Peloponneso. Girare in macchina è stato semplice e
piacevole, anche se, bisogna dire, che per farlo è consigliabile
essere dotati di navigatore GPS. Infatti, le indicazioni stradali
sono quasi sempre scritte solo in greco, quindi per noi
incomprensibili. Negli alberghi abbiamo sempre trovato una gran cura
e pulizia. Abbiamo fatto nuove esperienze gastronomiche assaggiando
cibo buonissimo (la pita pork giros, per esempio, mi manca
già!).
Di contro, le maggiori difficoltà riscontrate riguardano soprattutto
le chiusure dovute alle festività pasquali ed alla scarsità di
informazioni ufficiali reperibili su Internet. Anche i siti
istituzionali non sono aggiornati. Evidentemente, per via della
crisi, stanno tagliando nei settori sbagliati! Nel turismo andrebbe
investito di più. Musei e siti archeologici dovrebbero restare
sempre aperti, per esempio, a maggior ragione nelle giornate
festive, in cui chiaramente in giro c’è più gente. |
Interland di Atene -
Panoramica aerea |
La comunicazioni e le informazioni turistiche, poi, andrebbero
curate molto. Infatti, le indicazioni turistiche stradali sono
pressoché scarse, nei musei e nei siti archeologici spesso non si sa
cosa si stia guardando, per via l’assenza di targhette descrittive.
Anche i depliant, dove disponibili, non sempre sono fatti a modo.
Per leggere la pianta del museo archeologico di Atene, per esempio,
ma non solo di questo, ci sarebbe voluta una lente di ingrandimento.
E poi mancano le audio guide, magari multilingue, che stranamente in
tutta la Grecia sembrano ausili sconosciuti.
L’azienda turistica potrebbe costituire per la Grecia un grande
volano per tornare in corsa, ma i servizi devono necessariamente
essere migliorati e, soprattutto, sempre garantiti. Uno sciopero di
due giorni senza alcun preavviso trasmette un gran senso di
insicurezza al turista, che invece ha necessità di essere
preventivamente informato. Inoltre, penso che i servizi pubblici
debbano essere garantiti sempre, anche nel caso di stati di
agitazione. Quest’ultima annotazione, però, è diretta anche al
nostro Paese!
Arrivederci Grecia!
A presto.
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