L’aeroporto è piccolissimo e tutte le operazioni di sbarco e di
ritiro bagagli avvengono molto velocemente. Al gate degli arrivi,
una ragazza ci attende con un cartello su cui è scritto Hertz;
accertatasi della nostra identità, ci invita a salire a bordo di un
minibus assieme ad altre 5 persone. In pochissimi minuti siamo al
piazzale della Hertz. Sbrighiamo in fretta le pratiche di noleggio
dell’autovettura (157,00 €., più 52,00 €. di copertura assicurativa
0 rischi), già prenotata online, e finalmente diamo inizio al nostro
tour.
Ci dirigiamo verso Ragusa a bordo di una Punto diesel, che
nell’affrontare alcune salite sembra fatichi un po’.
Ragusa
Poco prima delle 18,00 siamo alle porte di Ragusa Ibla. Come
concordato, chiamiamo Carmelo, il titolare del B&B la Chiave di
Volta, che presto ci raggiunge a piedi nel luogo che gli indichiamo.
Carmelo ha con se un pass per accedere e parcheggiare nel centro
storico, nel quale, altrimenti, sarebbe vietato l’accesso. La
struttura è in posizione strategica, appena a due passi da Corso XXV
Aprile, la via principale e pedonale che attraversa la città
vecchia, di impianto medievale. La zona, tuttavia, è tranquilla e
silenziosa. L’auto la parcheggiamo a soli 50 metri dal B&B.
Carmelo ci accoglie nella sua struttura in modo molto ospitale e
cordiale. Dopo averci fornito alcune utili informazioni sulla città,
ci saluta offrendoci un piccolo drink di benvenuto e dei pasticcini
tradizionali ai fichi (che bontà!).
La Chiave di Volta è una struttura su due livelli. Al primo piano
c’è il soggiorno, il cucinotto ed il bagno, mentre la camera è
ubicata al piano superiore. Il B&B é dotato di ogni confort, ma le
scale sono piuttosto ripide e strette, quindi riteniamo sia poco
adatto a persone anziane o con difficoltà di deambulazione. Nel
soggiorno, in caso di necessità, due divanetti potrebbero ospitare
altre due persone. La camera, al piano superiore, è ampia. Tuttavia,
la finestra, che è ubicata in alto, che si apre grazie ad un
ingegnoso ma semplice meccanismo, non è possibile oscurarla
completamente. Ne consegue che i primi raggi di sole del mattino
illuminano eccessivamente l’ambiente arrecando disturbo.
Punto di forza del B&B è la posizione, davvero ottima, ed il prezzo
(50,00 €. a notte per due, colazione compresa).
Decidiamo di non disfare neanche le valigie. Quindi, dopo una bella
rinfrescata, ci riversiamo per le vie della bellissima ed
affascinante Ibla.
La città, riconosciuta Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2002
per la presenza di rilevanti testimonianze d’arte barocca nelle sue
chiese ed i suoi palazzi settecenteschi, in realtà ha origini molto
più antiche, risalenti ad epoca bizantina. Tuttavia, la maggior
parte degli edifici oggi esistenti sono di epoca più recente, in
quanto la città fu completamente ricostruita dopo il disastroso
sisma che ha scosso la regione nel 1693.
Ibla è il quartiere più antico della città, ubicato nella zona più
orientale di Ragusa. Esso si estende su una collina che raggiunge,
nel punto più alto, i 440 metri di altitudine. Dopo la
ricostruzione, il quartiere ha conservato la sua precedente impronta
medievale, caratterizzata da un dedalo di stretti vicoli, stradine e
scalinate. Corso XXV Aprile, la via principale, attraversa il
quartiere congiungendo i Giardini Iblei a Piazza Duomo.
Ragusa Ibla - Corso XXV Aprile
|
Ad Ibla vi sono ben 14 dei 18 edifici e monumenti ragusani
iscritti nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità.
Percorriamo Corso XXV Aprile, fino a raggiungere Piazza
Duomo. Lungo la via pedonale vi sono locali, ristoranti e
negozi di souvenir, ma il nostro interesse è rivolto
soprattutto agli edifici, ai bellissimi portali ed ai
sontuosi balconi panciuti, sorretti da mascheroni in pietra
raffiguranti sirene, grifoni, aquile e mostri, su cui nel
settecento si è scatenata la fantasia di committenti e
scalpellini. Giunti nella piazza, notiamo sulla nostra
destra un particolare edificio, in stile neoclassico, su cui
è scritto “circolo di conversazione”. |
Scopriamo che trattasi di un palazzo costruito a metà del XIX secolo
per lo specifico scopo, in cui gli aristocratici locali vi potevano
trascorrere del tempo o conversare, lontani dalla gente comune.
La piazza è ampia ed è sovrastata da una grande scalinata, chiusa da
un’inferriata monumentale, sulla cui sommità svetta il grande Duomo
di San Giorgio. Stranamente, la scalinata e lo stesso Duomo sono
ubicati in posizione asimmetrica rispetto alla piazza, ma comunque
dominante.
Il grande cancello centrale di accesso alla scalinata
monumentale è chiuso, ma al Duomo si accede da un ingresso
laterale, comunque posto in cima ad altre scale che
costeggiano l’edificio sul lato sinistro. All’interno si sta
celebrando la santa messa, quindi, per non disturbare,
decidiamo di rimandare a domani la visita.In piazza è appena
giunto il trenino, che per 5,00 €. porta in giro i turisti
per tutta Ibla. Decidiamo di approfittarne, per farci
un’idea dei siti di maggior interesse da vistare.
Scorrazziamo per strette vie, sempre col naso all’insù,
osservando alcuni tra i più importanti palazzi
settecenteschi, le chiese, i balconi, le piazze, i panorami.
E’ tutto così affascinante. Passiamo davanti al portale
dell’antico Duomo di S. Giorgio, monumento simbolo
cittadino, costruito in stile gotico-catalano nel XIV sec.,
una delle poche testimonianze di epoca medievale
sopravvissute al sisma del 1693.
Poco dopo siamo davanti all’ingresso del Giardino Ibleo,
quindi risaliamo lungo Corso XXV Aprile, fino a tornare in
Piazza Duomo.
Col senno di poi, reputiamo il giro in trenino utile, per
farsi un’idea dell’antico quartiere ibleo, ma non
necessario, in quanto i luoghi di maggior interesse si
raggiungono benissimo anche a piedi. |
Ragusa Ibla - Duomo di San Giorgio |
Infatti, subito dopo torniamo giù a piedi a visitare il Giardino
Ibleo, un vero paradiso. Il giardino, risalente al XIX sec., è ben
curato. Esso sorge su uno sperone di roccia, da cui un’elegante
balconata si affaccia sul sottostante fiume Irminio. Da qui si
aprono stupendi panorami (siamo a 385 metri s.l.m.). Appena entrati,
proviamo sensazioni di freschezza, di serenità, di calma. Il viale
di ingresso è costeggiato da palme, panchine in pietra scolpita,
colonne e vasi ornamentali e tanti profumatissimi e coloratissimi
fiori. Al suo interno vi sono anche delle chiese, che quindi
visitiamo. La più graziosa, anche se piccolissima, è la chiesetta di
San Giacomo Apostolo. Qui, due ragazzi ragusani, conosciuti sul
trenino turistico, sognano di sposarsi appena possibile. Che teneri!
Un’altra è la Chiesa dell’Antico Convento dei Cappuccini, al cui
interno sono esposti tre interessanti dipinti risalti al XVII sec.,
attribuiti a Pietro Novelli. E per ultima, c’è la Chiesa di San
Vincenzo Ferreri, sconsacrata, oggi utilizzata come auditorium o
location per mostre.
Prima di cena torniamo al B&B per darci una sistemata, quindi ci
rechiamo presso la Trattoria La Bettola (in Largo Camerina, n. 7),
suggeritaci da Carmelo, dove mangiamo cose semplici, ma buone, della
tradizione culinaria iblea (ottima la crema di fave ed i cannoli
mignon). Ottimo anche il conto (37,00 €. in due).
1° mag. 2017
Sono circa
le 09,00 e la città, ancora dormiente, ora ha tutt’altro
aspetto. Piazza Duomo è vuota. Solo davanti ad alcuni bar si
accenna del movimento. Con la piazza libera, ne
approfittiamo per fare delle foto. Quindi ci portiamo in
Piazza della Repubblica, davanti alla Chiesa delle SS. Anime
del Purgatorio, dove, così come indicatoci ieri da quei
ragazzi conosciuti sul trenino turistico, prenderemo il bus
(n. 11) per raggiungere Ragusa alta, la parte della città
più moderna, quella ricostruita dopo il terribile terremoto
del 1693.
In pochi minuti raggiungiamo la città alta e ci ritroviamo
in Piazza Libertà, caratterizzata da una chiara impronta
architettonica razionalista, con edifici risalenti all’epoca
fascista. |
Ragusa Alta
Piazza Duomo |
Da qui percorriamo Via Roma, passando su Ponte
Giovanni XXIII, detto anche Ponte Nuovo, completato nel 1964, che
scavalca la vallata di Santa Domenica, da cui osserviamo invece il
vicino e più interessante Ponte Vecchio, o Ponte dei Cappuccini,
finito di costruire nel 1843.
Giunti all’incrocio con Corso Italia, svoltiamo a destra e
fiancheggiamo la Cattedrale di San Giovanni Battista, fino ad
incontrare l’ingresso. Fuori c’è gente che attende per un funerale,
quindi, discretamente, ci affrettiamo a visitarne l’interno.
Le vicende che portarono alla costruzione di questo luogo di culto
sono piuttosto interessanti, quindi ritengo opportuno farne brevi
cenni.
Dopo il sisma del 1693, come già detto, Ragusa Ibla, andata
completamente distrutta, fu quasi abbandonata. Si optò, quindi, di
ricostruire la città sul vicino colle, motivo per il quale lo stile
architettonico dei palazzi più importanti e delle chiese costruite
in quel periodo fu quello più apprezzato ed in voga al momento
ovvero il gusto tardo barocco.
Ragusa Alta
Cattedrale di San Giovanni Battista |
Tuttavia, seppure i lavori per la costruzione
del nuovo Duomo ebbero inizio già l’anno successivo al sisma, nel
1694, gli stessi si protrassero a lungo, tanto da indurre coloro che
non avevano abbandonato Ibla, la città vecchia, soprattutto nobili
ed aristocratici, a dare inizio ai lavori per la costruzione di un
altro Duomo, quello di San Giorgio. I lavori per la costruzione di
quest’ultimo iniziarono nel 1739, ma terminarono solo nel 1775,
pochi anni prima della Cattedrale di S. Giovanni Battista, terminata
invece nel 1777.
Questa sana rivalità tra i due quartieri,
tuttavia, ha regalato a noi postumi due dei massimi esempi di
edifici di culto in stile tardo barocco. |
La maestosa facciata della Cattedrale,
arricchita da sculture e intagli, ha tre portali che danno su un
grande sagrato, sopraelevato rispetto alla piazza sottostante,
delimitato da una balaustra in pietra.
L’interno è a croce latina, con tre navate
separate da colonne su cui vi sono cartigli riccamente scolpiti ed
arricchiti da angeli. I muri sarebbero in pietra pece, ma oggi sono
intonacati. Molto bello il grande organo risalente al 1858. Il
pavimento è in pietra pece, tipica della provincia di Ragusa, con
intarsi in calcare chiaro.
Di fronte alla Cattedrale, nella piazza
antistante, c’è un Punto Informazioni Turistiche. Decidiamo di
entrare per acquisire una mappa della città, magari più dettagliata
di quella in nostro possesso, ed eventuali altre utili informazioni
sui siti di maggior interesse da visitare. |
Ragusa Alta
Cattedrale di San Giovanni Battista |
Quindi, accogliamo il suggerimento della
gentile signora del PIT e visitiamo dapprima la vicina piccola
Chiesa della Badia, visto che, praticamente, è di fronte a noi, su
Corso Italia. Poi ci dirigiamo verso la Chiesa di Ecce Homo, non
molto distante, ma in cima ad una bella salita, che quando
raggiungiamo, ahimè, scopriamo d’essere chiusa.
Torniamo giù per Corso Italia, fino a raggiungere Piazza Matteotti.
Nella piazza spicca il maestoso Palazzo delle Poste con a destra la
Banca d’Italia. Sul lato adiacente a Corso Italia, invece, ecco il
Palazzo Municipale. Al centro vi è una fontana monumentale, mentre
più in là il monumento ai Caduti. Sotto la piazza vi è un grande
parcheggio sotterraneo.
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Piazza Matteotti |
Palazzo delle Poste |
Banca d'Italia |
Palazzo Comunale |
Nella vicina via San Vito visitiamo esternamente Palazzo Zacco,
anch’esso un bellissimo esempio di edificio in stile tardo barocco,
quindi proseguiamo fino a Largo Santa Maria, dove ci soffermiamo ad
osservare lo spettacolare panorama che è dinanzi a noi. Da qui,
Ragusa Ibla sembra un presepio. Strepitoso! Appena sotto di noi c’è
la Chiesa di Santa Maria delle Scale, risalente al XIII sec., ma
ampliata e ricostruita in stile barocco dopo il 1693. All’esterno,
ma anche e soprattutto al suo interno, sono chiaramente visibili
parti risalenti all’epoca medievale inglobate nell’attuale
struttura. La chiesa, infatti, durante le fasi di ricostruzione e di
ampliamento fu rigirata di 90 gradi, tanto che gli originari portali
romanici di accesso all’edificio divennero arcate di una navata.
Ragusa
Veduta panoramica da
Santa Maria delle Scale |
Anche dal suo sagrato ci soffermiamo ad
apprezzare il bellissimo panorama, prima di scendere le scale che in
pochi minuti ci porteranno nella Ragusa bassa, davanti alla Chiesa
delle SS. Anime del Purgatorio, la più antica delle chiese ragusane.
Essa, infatti, risalente al 1658, non subì molti danni dal sisma.
Successivamente, tuttavia, subì dei rimaneggiamenti soprattutto
sulla facciata, con l’aggiunta di scale e della cancellata.
L’interno, suddiviso in tre navate separate da colonne corinzie,
conserva numerose tele ed il più antico organo presente in città.
Ci spiace lasciare la città, ma abbiamo promesso a Carmelo di
lasciare il B&B entro mezzogiorno, quindi dobbiamo affrettarci.
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Ma prima di lasciare Ragusa, raggiungiamo il
Duomo di San Giorgio per un’ultima visita fugace.
Il Duomo, come già accennato in precedenza, è
uno dei più importanti monumenti e luoghi di culto di Ragusa. Esso
fu edificato ove un tempo sorgeva la Chiesa di San Nicola,
ovviamente in stile tardo barocco, in voga al momento. La facciata
monumentale è a torre ed ingloba anche il campanile. L’interno è a
croce latina, a tre navate sorrette da robuste colonne in pietra,
con cappelle ricavate nelle navate laterali. Intitolato a San
Giorgio, Patrono della città, conserva un simulacro del Santo ed una
cassa reliquario in argento, che nel giorno della festa, l’ultima
domenica di maggio, vengono portati in processione. |
Ragusa Alta
Cattedrale di San Giovanni Battista |
Adesso, infatti, essendo ormai prossimi alla
ricorrenza, il simulacro e la cassa-reliquario sono già esposti ai
lati dell’abside, in bella vista. All’interno del Duomo, in una
cappella laterale, è ubicato anche un grande organo a canne del XIX
sec., a trasmissione interamente meccanica, che conta ben 3368
canne, e numerose tele dei più celebri artisti siciliani del
settecento.
Alle 12,30 lasciamo definitivamente Ragusa e ci dirigiamo verso
Caltagirone, prossima tappa del nostro tour, che raggiungiamo in
poco più di un’ora.
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