Calamosche
Ci dirigiamo verso la Riserva Naturale di Vendicari, nei pressi di
Noto, che è un’oasi faunistica.
Più precisamente, la nostra prima meta della giornata è Calamosche,
una spiaggia che nel 2005 è stata insignita del titolo di spiaggia
più bella d’Italia.
Arrivati in loco, lasciamo la macchina presso il parcheggio di un
agriturismo, provvisto anche di bar, ristorante ed alcune
camere/appartamenti. Quindi, ci inoltriamo a piedi nella Riserva,
seguendo un sentiero ben tracciato. La vegetazione è varia e, man
mano che ci avviciniamo al mare, si fa sempre più bassa. E’ tipica
macchia mediterranea.
Riserva Naturale di Vendicari
Spiaggia Calamosche |
Dopo circa 20 minuti di cammino arriviamo a Calamosche. La
spiaggia di sabbia è ubicata tra due promontori che formano
una piccola insenatura. Grazie alla sua conformazione,
sicuramente qui il mare sarà sempre calmo. L’acqua è
cristallina, bellissima. Nei bassi promontori di roccia che
cadono direttamente in mare si susseguono cavità, piccole
grotte. Non c’è null’altro. Qui non è possibile arrivarci in
macchina, non ci sono bagni, non ci sono chioschi,
stabilimenti balneari. Nulla! Nessun servizio! Ed è proprio
questo il bello, ciò che rende affascinante ed unico questo
luogo. |
Scendiamo le scalette che portano in spiaggia. Al momento non c’è
molta gente, ma presto ne arriva altra, compreso un gruppo di mamme
con passeggini ed equipaggiamento vario.
Si sta bene. La temperatura è giusta, ma il sole scotta di già.
L’acqua, invece, è ancora troppo fresca, tanto che ci limitiamo a
passeggiare sul bagnasciuga.
Ci soffermiamo un paio d’ore, durante e quali mangiamo anche la
pizza acquistata a Siracusa; squisita!
Prima di andare via, facciamo una passeggiata nella Riserva, lungo
la costa, in direzione Sud.
E’ tutto così selvaggio, naturale, bello!
Tornare al parcheggio è piuttosto dura. Il sole batte senza tregua e
ci arriviamo un po’ provati, accaldati. Presso il bar
dell’agriturismo prendiamo una buona granita al limone, che ci
gustiamo seduti fuori, all’ombra, lasciandoci accarezzare da un
fresco venticello.
Marzameni
Raggiungiamo Marzamemi, dove ci soffermiamo lungo Via Regina
Elena, una strada pedonale che rappresenta il centro
cittadino, poi ci portiamo sul lungomare, in Via Marzamemi,
da cui osserviamo l’Isola Piccola, un piccolo isolotto
vicinissimo alla costa.
Portopalo di Capo Passero |
Marzamemi - l'Isola Piccola |
Antico villaggio di pescatori |
Per finire, andiamo giù fino a Portopalo di Capo Passero,
dove visitiamo l’antico villaggio dei pescatori, con la
vecchia tonnara, ormai in disuso ed in condizioni
fatiscenti. Molti degli edifici del villaggio, però, sono
stati recuperati e restaurati, e gran parte di essi oggi
ospita ristorantini, locali, bar e negozietti. Molto
graziosa anche la piazza, tutt’attorno affollata di
tavolini, su cui si affaccia anche una chiesetta, in
apparente stato di abbandono. |
Chiudiamo con una toccata e fuga nella punta più estrema
della Sicilia, di fronte all’Isola delle Correnti. Guardando
Google Maps ci rendiamo conto di essere più a Sud di Tunisi.
Alla nostra sinistra abbiamo il Mar Ionio, a destra il
Mediterraneo.
Rientriamo a Siracusa.
Siracusa
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Isola delle Correnti |
Per cena
abbiamo voglia di pesce. Ci ricordiamo del ristorante l’Isoletta,
dove abbiamo pranzato ieri, in Via de Benedictis, nella Ortigia
Street Market. Quindi, prima delle 21,00 siamo lì. Assaggi di
antipasto ed un buon primo agli alici freschi e pomodorino pachino,
su cui ci mettiamo una spolveratina di pangrattato. Che dire! (il
conto, compresa l’acqua ed il vino, 52,00 €.).
Per smaltire, visto che poi domattina lasceremo Siracusa, decidiamo
di fare ancora una bella passeggiata per il centro di Ortigia.
Raggiungiamo Piazza Duomo che, di sera, tutta illuminata, è un vero
gioiellino. Bella, bella, bella!
Quindi, torniamo al B&B.
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