Al mattino, di buon ora, abbiamo acquistato i
croissants alla crema e mandorle nella vicina boulangerie (ottimi) e
bevuto un pessimo caffè al bar (per questo non c’era speranza).
Quindi, ci siamo diretti in macchina al vicino lago d’Esparron, un
bacino artificiale con diga, che poi si è rivelato di scarso
interesse.
Partenza da Greoux per Aix en Provence / Marsiglia / La Ciotat
Alle 12,00 circa siamo arrivati ad Aix, una
signorile, ordinata e verdeggiante città, antica capitale della
Provenza, definita da alcuni la Parigi provenzale. La città vecchia,
con le sue case patrizie e gli antichi palazzi, è una vera gioia per
gli occhi. Non abbiamo potuto visitare la Cattedrale di San
Salvatore (Cathedrale Saint-Sauveur), in quanto chiusa e nessun
cartello indicava l’ora di riapertura. Peccato! Di fronte, la
vecchia Università. Non lontana, Place dell’Hotel de la Ville, con a
fianco l’imponente Torre dell’Orologio, i cui personaggi meccanici
si avvicendano a seconda delle stagioni. Il largo viale chiamato
Corso Mirabeau, ombreggiato da grandi platani, è uno dei gioielli di
Aix en Provence. Tre fontane decorano la passeggiata: quella dei Nove Cannoni (Fontaine
de la Rotonde), la Fontana di Acqua Termale (Fontane d’Eau Chiude) e
quella di Re Renato (Fontane du Roi Renè), raffigurato con un
grappolo d’uva di moscato in mano, varietà da lui stesso introdotta
in Francia. Lungo il corso non mancano eleganti caffè, ristoranti e
negozi.
In una boulangerie abbiamo acquistato due baghette con formaggio
fresco e pomodoro, che poi abbiamo divorato su una panchina in Corso Mirabeau.
Place de l'Hotel de la
Ville
Corso Mirabeau
Aix en Provence è anche la città
natale del grande pittore Cézanne, che qui visse a lungo. Infatti,
oggi, otto dei suoi dipinti sono esposti al Museo Granet, che però
non abbiamo visitato.
Alle 14,00 circa siamo ripartiti per Marsiglia.
Marsiglia è il capoluogo della
regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra e il primo porto di Francia,
nonché la seconda città del Paese per numero di abitanti. Chiamata
la “Napoli di Francia” per il carattere allegro ed espansivo dei
suoi abitanti, le strette viuzze e le piazze animate, Marsiglia è
una città in cui si incrociano etnie e culture diverse.
Abbiamo lasciato la macchina in un parcheggio ubicato nei pressi del
Porto Vecchio, punto di partenza dei traghetti per le Isole del Frioul e le gite in battello alle
Calanques, dove ogni mattina si
anima un chiassoso e caratteristico mercato del pesce (l’avrei
voluto vedere… amo queste cose! Ma era già pomeriggio….sic!). Da qui
abbiamo deciso di prendere il trenino turistico che per 8 €. a testa
ci ha condotti alla grande Basilica di Notre Dame de la Garde
(imponente!), edificata in stile romanico-bizantino sul punto più
alto della città, a 162 metro s.l.m., dalla quale si può ammirare
una magnifica vista dell’intera città, della costa e delle isole,
tra cui lo Chateau d’If, l’isola su cui si erge l’anonima fortezza,
trasformata in prigione, resa celebre dal romanzo il Conte di
Montecristo.
Ritornati al Porto Vecchio,
abbiamo fatto una passeggiata sulla Cannebier, un grande viale che
dal Porto conduce alla bellissima Cathédrale de la Major.
Ritornando, abbiamo abbandonato la Cannebier e ci siamo inoltrati
nelle viuzze sul lato Est, dove l’ordine lasciava posto al caos,
piccole botteghe si affacciavano nelle strade, ora più sporche e un
po’ decadenti, con banchi che vendevano ogni tipo di prodotto,
soprattutto esotici e nordafricani. Un mercato di frutta e verdura
animava una piazzetta.
Va detto che questa città è stata a lungo etichettata come la Napoli
di Francia. Sporca e pericolosa. Forse un po’ è vero, ma a noi è
apparsa abbastanza tranquilla. Nelle strade in cui siamo passati non
è successo nulla e la gente passeggiava serenamente. La zona della
marina, il Porto Vecchio, Notre Dame de la Gard e la
Cannabier in
cui siamo stati ci sono apparsi luoghi ben tenuti e sicuri. Un po’
meno le vie adiacenti la Cannabier, fuori dai percorsi turistici, ma
limitatamente alla pulizia e all’ordine. Non abbiamo mai temuto per
la nostra sicurezza, anche se qualche piccola precauzione l’abbiamo
comunque presa. Unica nota davvero negativa della città, il
traffico. Ripartiti alla volta de La Ciotat, ci abbiamo messo un bel
po’ per uscire dalla città!
Raggiunta La Ciotat, ci siamo
subito sistemati in albergo, poi abbiamo fatto una passeggiata sul
lungomare. Questa località ci è parsa in evidente decadenza, seppure
i suoi palazzi testimoniavano tempi migliori. Nel porticciolo,
barche da turismo e da pesca. Un molo per le gite in battello alle
Calanques. Decisi ad assaggiare la famosissima bouillabaisse, abbiamo
cercato un ristorante in grado di offrirci questa tipica delizia
culinaria provenzale, ma niente di fatto. Troppo cara (circa 100 €.
per 2) e comunque avremmo dovuto ordinarla prima. Abbiamo optato per
una cena diversa, comunque a base di pesce.
Pernottamento a La Ciotat: - Hotel Les
Lavandes - 38 Boulevard De La République - La Ciotat – €. 130,00
(gg. 2 - 22 e 23 giu. 2011)