Il mattino successivo, alle 09,00, eravamo già pronti
sulla riva del Rodano, accanto al castello, per assistere al
proseguo della Festa della Tarasque. Quest’anno, il tema della Festa
è il Rodano e la pirateria. L’eroe locale, Tartarin de Tarascon
(sempre lui) ha combattuto contro i pirati con l’aiuto dei soldati
del castello in una battaglia a colpi di cannone. Bellissimo
spettacolo! Tuttavia, pare che il tema della rappresentazione della
domenica mattina cambi ogni anno.
Castello di Tarascona
Tantissima gente, molti personaggi in costume
nell’accampamento in riva al fiume, ai piedi di uno dei castelli
medievali più belli di Francia. C’erano anche gli indiani! Cosa ci
facevano gli indiani d’america a Tarascona? Mah! Evidentemente erano personaggi
presenti nelle fantasie narrative di Daudet! Vi era anche una
piccola vecchia nave della Marina Militare Francese. Un guazzabuglio di
soggetti ed elementi che anacronisticamente non seguivano un filo
logico. Tuttavia, avendo letto prima qualcosa di Daudet, soprattutto
sulla personalità del protagonista delle sue narrazioni, Tartarin de
Tarascon, nonché dello spirito ironico, giocoso ed esuberante della
gente di Tarascona, è facile spiegarsi il perché di tutto questo e
dell’enorme, se non totale, partecipazione della cittadinanza.
Davvero ammirevole!
A mezzogiorno circa siamo ripartiti alla volta di
Nimes.
Nimes è un’antica città romana con
monumenti di quell’epoca ben conservati. Appena arrivati, abbiamo
visitato Les Arenas (anfiteatro romano molto ben tenuto), quindi la
Maison Carrèe, un tempio di forma rettangolare in stile greco,
all’interno del quale, però, non c’è praticamente niente. Infatti,
abbiamo solo potuto vedere un documentario storico su Nimes
proiettato in 3D, comunque interessante, che ci ha permesso di
riprendere fiato in un ambiente con aria condizionata. Di fronte, il
Carrèe d’Art, un edificio moderno in vetro e acciaio (visto solo
esternamente).
Les Arenas
Maison Carrèe
Tour Magna
Quindi, ci siamo diretti a piedi
al Jardin de la Fontane, uno spazio con sentieri adorni di statue e
corsi d’acqua verdeggianti. Abbiamo costeggiato il Temple de Diana,
quindi abbiamo percorso i suoi viali e sentieri che, in salita, in
15 minuti circa, ci hanno portato alla Tour Magna (ingresso a
pagamento – possibilità di fare un biglietto cumulativo con Les
Areanas e la Maison Carrèe), la più alta delle tantissime torri che
ornavano i bastioni che un tempo difendevano la città, lunghi 7 km..
Attraverso una scala a chiocciola siamo arrivati in cima alla Torre,
da dove abbiamo potuto ammirare un’incantevole panorama.
Tornati giù, abbiamo ripreso la macchina e ci siamo diretti verso
Remoulins, alla volta del famoso
Pont du Gard! Giunti in prossimità
del Ponte, che ancora non vedevamo, abbiamo preso la “rive gauche”
del fiume per visitarlo, seguendo le indicazione per un grande
parcheggio, il cui costo era pari a ben 15 Euro. Tuttavia, questo
sarebbe stato l’unico prezzo da pagare per l’accesso all’intero
sito. Dopo un km. a piedi abbiamo raggiunto l’acquedotto romano.
Arrivati in prossimità del ponte, la vista ci ha ripagati della
fatica sostenuta. Il Pont du Gard è un maestoso acquedotto romano,
alto 49 metri e lungo 275, che attraversa il fiume Gard (o Gardon)
che fa parte del Patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Essendo
domenica, questo sito, oltre ad essere come al solito meta di
centinaia di turisti, era anche pieno di gente del luogo che faceva
il bagno nelle limpide, ma fredde acque del Gard o prendeva il sole
nella piccola spiaggetta ricavata in prossimità del ponte. Altri
andavano su e giù per il fiume con le canoe. Il nostro programma
della giornata prevedeva anche la visita di Orange ed il
pernottamento ad Avignone. Ma qui a
Pont du Gard si stava così
divinamente, che abbiamo deciso di fermarci più del previsto
(avremmo visitato Orange il giorno successivo). Ci siamo rinfrescati
e riposati in un contesto gradevole, tranquillo, di pace, con una
scenografia unica, da cartolina.
Pont du Gard
Al momento di ripartire, un aneddoto piuttosto imbarazzante. Il
parcheggio si pagava all’uscita, 15 Euro, solo con carta di credito.
Oppure presso un box-office distante circa 100 m. dalle barriere. E
questo noi non lo sapevamo. Fatto sta che, in prossimità delle
barriere all’uscita dal parcheggio, la macchinetta non voleva
saperne di accettare le nostre carte bancomat o prepagate, mentre
dietro di noi la fila di macchine si allungava ed incalzava. Quindi,
un signore addetto al parcheggio ci ha spiegato che non sarebbe
stato possibile pagare in contanti e, dopo un attimo di esitazione,
ha deciso di sollevare la barra e di farci passare…sorridendoci!
Insomma, non ci ha fatto pagare nulla! Avrebbe potuto farci
accostare oltre l’uscita ed invitarci a regolarizzare il ticket
presso il box-office, invece no! Che gentili questi provenzali! ..e
non solo per questo episodio. In proposito, abbiamo avuto modo di
notare in più occasioni che davvero i provenzali sono di una
disponibilità e gentilezza assoluta. Ci siamo sempre sentiti
coccolati ed ospiti graditi. Non abbiamo mai avuto la sensazione di
essere sopportati ovvero polli da spennare, cosa che purtroppo
avviene spesso in altri luoghi, anche nella stessa Francia (penso
per esempio a Parigi).
Ripartiti da Pont du Gard, abbiamo deciso di recarci direttamente al
prossimo albergo, ad Avignone, per riprenderci un pochino ed
organizzarci per la serata.
Era il compleanno di Paola e desideravo regalarle una serata
romantica. Quindi ho pensato che il sito ideale sarebbe stato L’Isle-sur-la-Sorgue,
detta la Venezia della Provenza, località che, peraltro, non avevamo
potuto visitare prima, per mancanza di tempo. Questo villaggio è
attraversato dal fiume, la Sorgue, le cui acque, limpidissime,
assumono una colorazione verde per via di alcune alghe. Giunti a l’Isle,
abbiamo fatto un giro per le vie cittadine, quindi una passeggiata
sul viale pedonale che costeggia il fiume, dove numerosi bar e
ristorantini attendevano i loro clienti. Alcuni banchi e botteghe
vendevano souvenir. Dopo un pò, al tramonto, ci siamo seduti ad un
tavolo su una passerella pedonale sulla Sorgue ed abbiamo consumato
una cena buonissima a lume di candela. Il contesto era bellissimo e
romanticissimo, ideale per quell’occasione speciale. C’erano anche
le paperelle che passavano sotto di noi, sotto la passerella, in
acque limpidissime. La cameriera ci ha servito piatti squisiti, ma
soprattutto, ancora una volta siamo rimasti affascinati dall’abilità
con cui i francesi sanno presentare i loro piatti, fosse pure una
semplice insalatina. Sono degli artisti! Questo lo abbiamo notato
sempre, in qualunque ristorante ci siamo recati, ma quella sera in
modo particolare. Durante la cena ci è anche cascata una posata,
finita nelle sottostanti acque della Sorgue. La guardavamo
luccicare! La cameriera, per toglierci dall’imbarazzo, ci ha sorriso
ed ha detto che era successo tante altre volte. Chissà come le
recuperavano poi… forse con una calamita? O ci si tuffavano…?
L'Isle sur la Sorgue
Soddisfatti della serata, ma
esausti, siamo ritornati in albergo, ad Avignone,
per il pernottamento.
Pernottamento
ad Avignone presso l'Hotel Saint Gorge – 12 Traverse de l’Etoile -
Avignon - Costo del soggiorno €. 130,00 (2 gg. – 26 e 27.06.2011)