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26.06.2011

Il mattino successivo, alle 09,00, eravamo già pronti sulla riva del Rodano, accanto al castello, per assistere al proseguo della Festa della Tarasque. Quest’anno, il tema della Festa è il Rodano e la pirateria. L’eroe locale, Tartarin de Tarascon (sempre lui) ha combattuto contro i pirati con l’aiuto dei soldati del castello in una battaglia a colpi di cannone. Bellissimo spettacolo! Tuttavia, pare che il tema della rappresentazione della domenica mattina cambi ogni anno.

Castello di Tarascona

Tantissima gente, molti personaggi in costume nell’accampamento in riva al fiume, ai piedi di uno dei castelli medievali più belli di Francia. C’erano anche gli indiani! Cosa ci facevano gli indiani d’america a Tarascona? Mah! Evidentemente erano personaggi presenti nelle fantasie narrative di Daudet! Vi era anche una piccola vecchia nave della Marina Militare Francese. Un guazzabuglio di soggetti ed elementi che anacronisticamente non seguivano un filo logico. Tuttavia, avendo letto prima qualcosa di Daudet, soprattutto sulla personalità del protagonista delle sue narrazioni, Tartarin de Tarascon, nonché dello spirito ironico, giocoso ed esuberante della gente di Tarascona, è facile spiegarsi il perché di tutto questo e dell’enorme, se non totale, partecipazione della cittadinanza. Davvero ammirevole!

A mezzogiorno circa siamo ripartiti alla volta di Nimes.

 

 

Nimes


Tarascona

Nimes è un’antica città romana con monumenti di quell’epoca ben conservati. Appena arrivati, abbiamo visitato Les Arenas (anfiteatro romano molto ben tenuto), quindi la Maison Carrèe, un tempio di forma rettangolare in stile greco, all’interno del quale, però, non c’è praticamente niente. Infatti, abbiamo solo potuto vedere un documentario storico su Nimes proiettato in 3D, comunque interessante, che ci ha permesso di riprendere fiato in un ambiente con aria condizionata. Di fronte, il Carrèe d’Art, un edificio moderno in vetro e acciaio (visto solo esternamente).

Les Arenas Maison Carrèe Tour Magna

Quindi, ci siamo diretti a piedi al Jardin de la Fontane, uno spazio con sentieri adorni di statue e corsi d’acqua verdeggianti. Abbiamo costeggiato il Temple de Diana, quindi abbiamo percorso i suoi viali e sentieri che, in salita, in 15 minuti circa, ci hanno portato alla Tour Magna (ingresso a pagamento – possibilità di fare un biglietto cumulativo con Les Areanas e la Maison Carrèe), la più alta delle tantissime torri che ornavano i bastioni che un tempo difendevano la città, lunghi 7 km.. Attraverso una scala a chiocciola siamo arrivati in cima alla Torre, da dove abbiamo potuto ammirare un’incantevole panorama.


Remoulins - Pont du Gard

Tornati giù, abbiamo ripreso la macchina e ci siamo diretti verso Remoulins, alla volta del famoso Pont du Gard! Giunti in prossimità del Ponte, che ancora non vedevamo, abbiamo preso la “rive gauche” del fiume per visitarlo, seguendo le indicazione per un grande parcheggio, il cui costo era pari a ben 15 Euro. Tuttavia, questo sarebbe stato l’unico prezzo da pagare per l’accesso all’intero sito. Dopo un km. a piedi abbiamo raggiunto l’acquedotto romano. Arrivati in prossimità del ponte, la vista ci ha ripagati della fatica sostenuta. Il Pont du Gard è un maestoso acquedotto romano, alto 49 metri e lungo 275, che attraversa il fiume Gard (o Gardon) che fa parte del Patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Essendo domenica, questo sito, oltre ad essere come al solito meta di centinaia di turisti, era anche pieno di gente del luogo che faceva il bagno nelle limpide, ma fredde acque del Gard o prendeva il sole nella piccola spiaggetta ricavata in prossimità del ponte. Altri andavano su e giù per il fiume con le canoe. Il nostro programma della giornata prevedeva anche la visita di Orange ed il pernottamento ad Avignone. Ma qui a Pont du Gard si stava così divinamente, che abbiamo deciso di fermarci più del previsto (avremmo visitato Orange il giorno successivo). Ci siamo rinfrescati e riposati in un contesto gradevole, tranquillo, di pace, con una scenografia unica, da cartolina.

Pont du Gard

Al momento di ripartire, un aneddoto piuttosto imbarazzante. Il parcheggio si pagava all’uscita, 15 Euro, solo con carta di credito. Oppure presso un box-office distante circa 100 m. dalle barriere. E questo noi non lo sapevamo. Fatto sta che, in prossimità delle barriere all’uscita dal parcheggio, la macchinetta non voleva saperne di accettare le nostre carte bancomat o prepagate, mentre dietro di noi la fila di macchine si allungava ed incalzava. Quindi, un signore addetto al parcheggio ci ha spiegato che non sarebbe stato possibile pagare in contanti e, dopo un attimo di esitazione, ha deciso di sollevare la barra e di farci passare…sorridendoci! Insomma, non ci ha fatto pagare nulla! Avrebbe potuto farci accostare oltre l’uscita ed invitarci a regolarizzare il ticket presso il box-office, invece no! Che gentili questi provenzali! ..e non solo per questo episodio. In proposito, abbiamo avuto modo di notare in più occasioni che davvero i provenzali sono di una disponibilità e gentilezza assoluta. Ci siamo sempre sentiti coccolati ed ospiti graditi. Non abbiamo mai avuto la sensazione di essere sopportati ovvero polli da spennare, cosa che purtroppo avviene spesso in altri luoghi, anche nella stessa Francia (penso per esempio a Parigi).

Ripartiti da Pont du Gard, abbiamo deciso di recarci direttamente al prossimo albergo, ad Avignone, per riprenderci un pochino ed organizzarci per la serata.
Era il compleanno di Paola e desideravo regalarle una serata romantica. Quindi ho pensato che il sito ideale sarebbe stato L’Isle-sur-la-Sorgue, detta la Venezia della Provenza, località che, peraltro, non avevamo potuto visitare prima, per mancanza di tempo. Questo villaggio è attraversato dal fiume, la Sorgue, le cui acque, limpidissime, assumono una colorazione verde per via di alcune alghe. Giunti a l’Isle, abbiamo fatto un giro per le vie cittadine, quindi una passeggiata sul viale pedonale che costeggia il fiume, dove numerosi bar e ristorantini attendevano i loro clienti. Alcuni banchi e botteghe vendevano souvenir. Dopo un pò, al tramonto, ci siamo seduti ad un tavolo su una passerella pedonale sulla Sorgue ed abbiamo consumato una cena buonissima a lume di candela. Il contesto era bellissimo e romanticissimo, ideale per quell’occasione speciale. C’erano anche le paperelle che passavano sotto di noi, sotto la passerella, in acque limpidissime. La cameriera ci ha servito piatti squisiti, ma soprattutto, ancora una volta siamo rimasti affascinati dall’abilità con cui i francesi sanno presentare i loro piatti, fosse pure una semplice insalatina. Sono degli artisti! Questo lo abbiamo notato sempre, in qualunque ristorante ci siamo recati, ma quella sera in modo particolare. Durante la cena ci è anche cascata una posata, finita nelle sottostanti acque della Sorgue. La guardavamo luccicare! La cameriera, per toglierci dall’imbarazzo, ci ha sorriso ed ha detto che era successo tante altre volte. Chissà come le recuperavano poi… forse con una calamita? O ci si tuffavano…?

L'Isle sur la Sorgue

Soddisfatti della serata, ma esausti, siamo ritornati in albergo, ad Avignone, per il pernottamento.

Pernottamento ad Avignone presso l'Hotel Saint Gorge – 12 Traverse de l’Etoile - Avignon - Costo del soggiorno €. 130,00 (2 gg. – 26 e 27.06.2011)

 

 

 

 

 

 
 
   

 

 

 

 

 

 

 

 


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