Partiti
da Les Baux, abbiamo fatto una breve tappa a
Saint-Remy, città
pittoresca che diede i natali a Nostradamus e che per un periodo
ospitò Van Gogh.
Saint-Remy-de-Provence
Casa natale di Nostradamus
Qui dicono che viene prodotto il
miglior cioccolato francese. Dopo una visita fugace nel centro
storico della cittadina, ci siamo diretti verso il Village des
Bories. Qui si entra nella Vaucluse, lungo il famoso altopiano che
si divide in Piccolo Luberon ad Ovest ed il Grande Luberon ad
Est.
Questa sarebbe la zona più pubblicizzata per la presenza di campi di
lavanda. In verità, come già indicato in precedenza, questi
sono molto più apprezzabili nel Plateau di Valensole. Comunque,
proseguendo, dopo circa un’oretta di strada, siamo arrivati alla
deviazione che, poco prima di Gordes, porta al
Village des Bories.
Questo sito, è uno dei luoghi più
particolari da vedere. Non è conosciutissimo, ma merita una visita.
Vi si accede da una stradina lunga circa 1 km, in parte sterrata
(niente paura!), dalla quale già si scorge qualche borie!
All’ingresso si paga 6 € a testa (viene fornita una mappa) per
scoprire queste curiose capanne che ricordano un po’ i nuraghi della
Sardegna o i trulli di Alberobello!
Village des Bories
Le bories sono antiche abitazioni interamente
costruite in pietra a secco ed hanno una forma che potrebbe
ricordare un alveare. La loro origine è antichissima ed attribuibile
alla popolazione dei Liguri, in epoca neolitica probabilmente.
Successivamente, risulta che siano state abitate fino al 1839.
Questo villaggio primitivo è stato oggi restaurato e noi lo possiamo
visitare così com’era oltre 150 anni fa, prima del suo abbandono.
Lungo l’itinerario è possibile vedere tutti gli aspetti della vita
quotidiana di epoche passate. Dagli attrezzi utilizzati in
agricoltura, alla stalla, al forno, all’ovile, fino alle vere e
proprie abitazioni composte da due piani. All’interno gli spessi
muri di pietra conservano un ambiente assolutamente fresco, al
contrario di quello esteriore, dove il caldo torrido fa da cornice
al paesaggio secco e petroso, e proprio per questo caratteristico.
Risaliti in macchina, ci
siamo diretti a Gordes, un villaggio a più livelli, tra i
più fotografati di tutta la Provenza, a forma di anfiteatro
affacciato sui fiumi Sorgue e Calavon. All’ingresso del
villaggio ci siamo fermati per scattare delle foto, poi
abbiamo fatto una passeggiata nel suo grazioso centro
storico, animato da turisti e negozi di souvenir e prodotti
artigianali provenzali.
Ripartiti, abbiamo raggiunto la tappa successiva, l’Abbaye
Notre-Dame de Senanque, ubicata a circa 4 km. a Nord-Ovest
di Gordes, nei pressi della D177 (Abbazia cistercense del XII
secolo, circondata da campi di lavanda dal color lilla).
Breve visita alla Basilica, al complesso dell’Abbazia ed
immancabile fotografia con campo di lavanda in primo piano e
sullo sfondo l’Abbazia (si trovano numerose cartoline che
riproducono questo angolo di paradiso). Quindi, siamo
ripartiti alla volta di Roussillon.
Già in prossimità di
Roussillon il
paesaggio iniziava a fornire spunti di rosso qua e la. Giunti in
questa località, abbiamo lasciato l’auto nel parcheggio esterno al
villaggio (soli 300 m.) e subito ci siamo ritrovati in un ambiente
fiabesco con tutte le casettine rosse. Proseguendo a piedi, la
stradina portava all’ingresso del Sentier des Ocres. Il Sentiero
(l’ingresso costa 3,00 €) si divide in due itinerari: quello più
corto, della durata di circa mezz’ora, e quello più lungo, di
un’oretta, con tanti punti panoramici. Passeggiando fra scalinate e
sentieri che si immergono nel bosco si incontrano tutte le tonalità
dell’ocra che vanno dal bianco al giallo, arancione e rosso acceso!
E’ un paesaggio che col contrasto del cielo azzurrissimo ed il verde
della vegetazione assume aspetti cromatici meravigliosi,
indimenticabili davvero! Così come la salita per il rientro… Per
terminare, abbiamo fatto una passeggiatina nel delizioso borghetto,
tutto rosso, dove abbiamo anche mangiato qualcosa di fugace.
Ove si voglia visitare altri siti simili, non lontano da
Apt è da
segnalare anche il piccolo villaggio di Rustrel, con il suo
Colorado Provencal, che insieme a Roussillon ed a Gargas completerebbe quello
che viene chiamato il “Triangolo dell’ocra”.
Ma noi abbiamo deciso di proseguire, per vedere qualcosa di diverso,
e quindi ci siamo diretti verso il Luberon, verso Ménerbes, altro
villaggio inserito nel circuito dei 5 più belli Villaggi della
Francia. Tuttavia, quest'ultima cittadina, bella, ma non di particolare
interesse, non ha molto soddisfatto le nostre aspettative. Quindi,
dopo una breve passeggiata nel borgo siamo
ripartiti alla volta di Fontaine de Vaucluse.
La particolarità di questo piccolo
villaggio è che è attraversato da un fiume (la Sorgue), sul fondale
del quale vi sono delle alghe che donano alle sue acque limpidissime
una colorazione verde con varie tonalità. Questo fiume nasce da una
sorgente, non lontana dal centro del paese, facilmente raggiungibile
a piedi (assolutamente da vistare). Quando si giunge alla sorgente,
in fondo, in basso, si scorge una grande buca. E’ impressionante!
Avvicinandosi, ci si rende conto della profondità di tale voragine e
della mole di acqua che vi è sotto la montagna. Certamente, ancora
più impressionante dovrà apparire nei momenti di piena, di maggior
afflusso di acqua. Belli anche i due mulini ad acqua che abbiamo
incontrano lungo la passeggiata, con la piazzetta ed i deliziosi
ristorantini con le loro terrazze affacciate sul fiume. Tutto
immerso nel verde della natura, con in alto le rovine del castello.
In città vi è anche il museo Petrarca. Infatti il famoso poeta
soggiornò qui a Fontaine e si ispirò a questo fiume per scrivere
“Chiare fresche dolci acque”. Lungo la passeggiata si incontrano
anche delle targhe a lui dedicate.
Fontaine
Vaucluse
Qualche dato sulla sorgente: a seconda della stagione la sorgente
varia notevolmente la sua portata, diventando in estate una delle
più grandi sorgenti francesi. Dalla sorgente scaturiscono 22 m3 al
secondo di acqua, il valore più elevato per la Francia, e può
raggiungere i 90 m3 dopo lo scioglimento delle nevi. Fino ad adesso
la sorgente è stata esplorata per circa 300 m di profondità tramite
robot telecomandati ma oltre questa profondità la galleria
principale si divide in due più piccole, con la conseguenza che la
pressione dell'acqua diventa troppo forte per poter permettere
l'avanzamento dei robot. Soltanto nel 1985 è stato chiarito il
mistero della sua origine: il punto più basso del sifone è infatti a
-308 m di profondità. La sorgente è l'unico punto di uscita di un
bacino sotterraneo di 1100 km² che recupera le acque del Mont
Ventoux, dei monti di Vaucluse e della montagna di Lure.
Altre località interessanti viciniori a Fontaine sono
Pernes-Les-Fontaines, citata sulle guide per le sue innumerevoli
fontane che ornano le antiche mura che circondano la città e le sue
piazze, ed anche L’Isle-sur-la-Sorgue. Tuttavia, appena risaliti in
macchina, siamo stati contattati telefonicamente dalla gentilissima
titolare dell’Hotel du Viaduc di Tarascona, dove avremmo pernottato,
che ci suggeriva di arrivare il prima possibile, in quanto in serata
ci sarebbe stata una festa (della Tarasca), che avrebbe comportato
la chiusura di alcune strade cittadine. Quindi, avremmo potuto
trovare difficoltoso raggiungere l’albergo. A questo punto, abbiamo
variato il nostro programma e ci siamo diretti subito a Tarascona,
rimandando la visita a l'Isle-sur-la-Sorgue al giorno successivo.
Pernottamento presso l'Hotel Du Viaduc – 9 Rue Du Viaduc –
Tarascon en Provence - Costo del soggiorno €. 45,00 (1 gg. –
25.06.2011).
La decisione di pernottare a
Tarascona sabato
26 giugno non era stata presa
casualmente. Infatti, eravamo già al corrente che ogni anno,
nell’ultima domenica di giugno, in questa cittadina di 12.000
abitanti, nei pressi del bellissimo castello medievale, che peraltro
merita una visita, si celebra la “Festa della Tarasque”.
La leggenda racconta che molto tempo fa, nelle paludi
della Camargue abitasse un mostro simile ad un drago, la Tarasque,
che terrorizzava la popolazione. Santa Marta (ricordate Les
Saintes-Maries-de-la-Mer?) con la preghiera fece rimpicciolire la
Tarasque rendendola innocua e la condusse nella città di Tarascona.
Qui, i cittadini uccisero il mostro…
Tuttavia, non sapevamo che la sera precedente, quindi la sera del
nostro arrivo in città, ci sarebbe stata una rievocazione storica
con la sfilata di tanti personaggi in costume, mezzi, animali e la
mostruosa tarasque. Molto interessante e tutto bellissimo! Abbiamo
scattato un sacco di foto. C’era anche il celeberrimo personaggio
narrato da Alphonse Daudet, Tartarin de Tarascon, con i suoi amici
che tiravano al berretto… divertente!
Abbiamo assistito alla festa, poi abbiamo cenato, una passeggiata
fino al castello, in prossimità del quale un sacco di gente cenava
in piazza allietata da musica e spettacoli vari, poi finalmente a
letto.