Prima del tour...
Sono anni che fantastichiamo su un
viaggio negli U.S.A., soprattutto a New York, ma anche, perché no,
in quelle altre città particolarmente rappresentative nel Nord-Est
del continente americano.
E finalmente, l’occasione propizia si
presenta al nostro 50° compleanno; il tour sarà il nostro regalo.
Iniziamo col valutare le svariate
proposte dei tour operators, ma alla fine decidiamo di
organizzarcelo da noi questo viaggio, che quindi includerà Toronto,
le Cascate del Niagara, Washington e, dulcis in fundo, la mitica New
York. Un itinerario lineare, con tempi di trasferimento ridotti,
contrariamente a quanto invece previsto nei tour proposti dalle
agenzie contattate, che invece prevedono lunghi trasferimenti in
autobus ed itinerari circolari (arrivo e ritorno da New York).
Il nostro itinerario prevede l’arrivo a
Toronto, con volo Fiumicino-Toronto, e rientro da New York (volo JFK
Airport di NYC-PISA), con trasferimento veloce con volo interno da
Niagara Falls (Buffalo Airport) a Washington (Ronald Reagan Airport).
I restanti trasferimenti, invece, essendo più brevi, li faremo in
autobus.
Appena entrati in possesso dei
passaporti elettronici, documenti essenziali per il Canada e gli
USA, abbiamo prenotato i voli, quindi gli alberghi.
Altro documento da acquisire
obbligatoriamente prima della partenza, necessario per entrare negli
USA, è l’ESTA, una sorta di autorizzazione all’ingresso rilasciata a
seguito di una registrazione on line, che costa $ 14,00 a persona.
Essa, una volta ottenuta, può essere utilizzata anche in seguito,
per altri viaggi, in quanto resta valida per due anni. Tuttavia,
tale autorizzazione on line è da richiedere solo ove si arrivi negli
USA con un vettore aereo o navale. Noi, in realtà, saremmo arrivati
negli USA a piedi, attraverso il confine canadese di Niagara Falls.
Quindi, nel nostro caso, l’ESTA fatto on line non sarebbe servito a
nulla, in quanto avremmo dovuto comunque rifarlo al controllo di
polizia alla dogana ($. 11,00 a testa).
Prima di partire, ovvero
contestualmente all’acquisto dei biglietti aerei, abbiamo
sottoscritto anche un’assicurazione sanitaria, necessaria nel caso
di problemi nei paesi che avremmo visitato.
Lunedì 16 giugno
2014
Quindi, finalmente, il giorno 16 giugno
2014 raggiungiamo l’aeroporto di Fiumicino in treno. Da qui, nel
pomeriggio, il nostro aereo (volo Delta, operato da Alitalia)
decolla con quasi h. 1:30 di ritardo. Iniziamo bene! Dopo circa 10
ore di viaggio, tuttavia, atterriamo a Toronto. Siamo un pochino
preoccupati, perché su Booking.com era specificato che avremmo
potuto fare il check-in in albergo entro le 21:00. Tuttavia,
confidiamo sul fatto che il Rex Hotel Jazz & Blues Bar, in nostro
albergo, è anche un pub. Quindi, chiaramente, pensiamo che troveremo
comunque qualcuno pronto ad accoglierci anche dopo l’ora indicata.
Sono le 20:00, ora locale; è ancora
giorno. Ci rendiamo conto che in Italia sono già le due di notte, ma
non ci sentiamo così stanchi. Fortunatamente, le operazioni di
sbarco si concludono velocemente. Altrettanto brevi sono i tempi per
il ritiro dei bagagli e per il controllo di polizia alla dogana,
dove un giovane agente con occhi a mandorla ci spara una serie di
domande in lingua inglese, di cui ne comprendiamo solo il senso o
poco più. Accenniamo laconiche risposte, di assenso o di diniego, a
seconda dei casi; balbettiamo singoli vocaboli: yes, no, visitors...
Conosciamo poco l’inglese, ma nella specifica situazione, ce la
caviamo comunque, senza alcun problema.
Uscendo dall’aeroporto cerchiamo di
individuare immediatamente la fermata degli autobus. Sappiamo che la
soluzione migliore e più economica è quella di prendere un bus, il
192, con cui dobbiamo raggiungere la stazione della metro (la
subway) più vicina, quella di Kipling, da dove poi sarà facile
arrivare in centro. Vediamo solo fermate di bus shuttle per il
centro di Toronto o per diverse destinazioni, ma sappiamo che questi
hanno un costo ben più elevato (19,00 $ a persona). Chiediamo
informazioni ad un signore che è dentro un chiosco che vende
biglietti per il Toronto Airport Express, uno dei bus shuttle, ma
chiaramente egli prova a convincerci che il bus per cui lui lavora
ci porterebbe velocemente a destinazione. Insistiamo, e finalmente,
gentilissimo, ci da comunque le informazioni che desideriamo. La
fermata del 192 è 2-300 m. più avanti, sulla sinistra rispetto
all’uscita del Terminal 3. La raggiungiamo celermente. Dopo poco,
arriva il nostro bus e saliamo a bordo. Per il biglietto, il
conducente ci indica la cassettina in cui mettere le monete, 3,00 $
a testa, in monete, che noi non abbiamo. Avremmo bisogno di cambiare
una banconota da 10 $, ma lui non è intenzionato a farlo.
Fortunatamente, provvede in tal senso una signora a bordo del bus;
gentilissima! Finalmente si parte.
Dopo circa 15’ arriviamo a
destinazione. E’ il capolinea del bus 192, ma anche della linea MBLR
della subway, da dove non ci vorrà molto per raggiungere il nostro
albergo.
Entriamo nella stazione di Kipling e
cerchiamo una macchinetta per fare i biglietti; non ne vediamo. Ci
guardiamo attorno e…niente! Ci sentiamo un po’ smarriti. Non
sappiamo che fare. Poi, un ragazzo, a cui ci rivolgiamo, ci spiega
che questa è una stazione di scambio, da cui si parte per
raggiungere il centro città. Quindi? Quindi, da qui non si paga
alcun biglietto. Non comprendiamo, ma ci adeguiamo! Gratis? Di
difficile comprensione per noi italiani! Perplessi, aspettiamo il
treno che non tarda ad arrivare. In pochi minuti siamo in centro. A
St. Gorge cambiamo treno e prendiamo la MYUS, un’altra linea della
subway, quindi arriviamo fino alla Osgoode Station in brevissimo
tempo. Da qui, poche centinaia di metri a piedi sulla Queen Street
West e siamo al Rex, il nostro albergo, che, come immaginato,
essendo anche un pub, a quell’ora è in piena attività.
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Sono quasi le
22:00. Entriamo in un ambiente con luci soffuse. Alcuni
artisti sulla nostra sinistra si esibiscono su un palchetto
sistemato in un angolo del locale; suonano vera musica jazz.
Un signore ci invita a seguirlo; ha notato le nostre valige
ed ha capito che siamo ospiti dell’albergo. In pochi minuti
facciamo il check-in presso la stessa cassa del pub e
saliamo in camera. Ci rilassiamo. Adesso siamo alquanto
esausti, iniziamo ad accusare la differenza di fuso. Non
desideriamo altro che una doccia ed una bella dormita. |
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