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Toronto - Niagara Falls - Washington DC - New York City. Un tour nei luoghi più rappresentativi del Nord-Est americano.

Partecipanti: Paola e Nicola (cinquantenni)
Periodo: dal 16 giugno al 27 giugno 2014
Mezzi di trasporto: treno, aereo, bus
Città di partenza: Prato
Costo complessivo del viaggio: 4.000 €. circa.

 

Skyline di Toronto

Prima del tour...

Sono anni che fantastichiamo su un viaggio negli U.S.A., soprattutto a New York, ma anche, perché no, in quelle altre città particolarmente rappresentative nel Nord-Est del continente americano.

E finalmente, l’occasione propizia si presenta al nostro 50° compleanno; il tour sarà il nostro regalo.

Iniziamo col valutare le svariate proposte  dei tour operators, ma alla fine decidiamo di organizzarcelo da noi questo viaggio, che quindi includerà Toronto, le Cascate del Niagara, Washington e, dulcis in fundo, la mitica New York. Un itinerario lineare,  con tempi di trasferimento ridotti, contrariamente a quanto invece previsto nei tour proposti dalle agenzie contattate, che invece prevedono lunghi trasferimenti in autobus ed itinerari circolari (arrivo e ritorno da New York).

Il nostro itinerario prevede l’arrivo a Toronto, con volo Fiumicino-Toronto, e rientro da New York (volo JFK Airport di NYC-PISA), con trasferimento veloce con volo interno da Niagara Falls (Buffalo Airport) a Washington (Ronald Reagan Airport). I restanti trasferimenti, invece, essendo più brevi, li faremo in autobus.
 

Appena entrati in possesso dei passaporti elettronici, documenti essenziali per il Canada e gli USA, abbiamo prenotato i voli, quindi gli alberghi.

Altro documento da acquisire obbligatoriamente prima della partenza, necessario per entrare negli USA, è l’ESTA, una sorta di autorizzazione all’ingresso rilasciata a seguito di una registrazione on line, che costa $ 14,00 a persona. Essa, una volta ottenuta, può essere utilizzata anche in seguito, per altri viaggi, in quanto resta valida per due anni. Tuttavia, tale autorizzazione on line è da richiedere solo ove si arrivi negli USA con un vettore aereo o navale. Noi, in realtà, saremmo arrivati negli USA a piedi, attraverso il confine canadese di Niagara Falls. Quindi, nel nostro caso, l’ESTA fatto on line non sarebbe servito a nulla, in quanto avremmo dovuto comunque rifarlo al controllo di polizia alla dogana ($. 11,00 a testa).

Prima di partire, ovvero contestualmente all’acquisto dei biglietti aerei, abbiamo sottoscritto anche un’assicurazione sanitaria, necessaria nel caso di problemi nei paesi che avremmo visitato.

 

Lunedì 16 giugno 2014

 

Quindi, finalmente, il giorno 16 giugno 2014 raggiungiamo l’aeroporto di Fiumicino in treno. Da qui, nel pomeriggio, il nostro aereo (volo Delta, operato da Alitalia) decolla con quasi h. 1:30 di ritardo. Iniziamo bene! Dopo circa 10 ore di viaggio, tuttavia, atterriamo a Toronto. Siamo un pochino preoccupati, perché su Booking.com era specificato che avremmo potuto fare il check-in in albergo entro le 21:00. Tuttavia, confidiamo sul fatto che il Rex Hotel Jazz & Blues Bar, in nostro albergo, è anche un pub. Quindi, chiaramente, pensiamo che troveremo comunque qualcuno pronto ad accoglierci anche dopo l’ora indicata.

Sono le 20:00, ora locale; è ancora giorno. Ci rendiamo conto che in Italia sono già le due di notte, ma non ci sentiamo così stanchi. Fortunatamente, le operazioni di sbarco si concludono velocemente. Altrettanto brevi sono i tempi per il ritiro dei bagagli e per il  controllo di polizia alla dogana, dove un giovane agente con occhi a mandorla ci spara una serie di domande in lingua inglese, di cui ne comprendiamo solo il senso o poco più. Accenniamo laconiche risposte, di assenso o di diniego, a seconda dei casi; balbettiamo singoli vocaboli: yes, no, visitors... Conosciamo poco l’inglese, ma nella specifica situazione, ce la caviamo comunque, senza alcun problema.

 

Uscendo dall’aeroporto cerchiamo di individuare immediatamente la fermata degli autobus. Sappiamo che la soluzione migliore e più economica è quella di prendere un bus, il 192, con cui dobbiamo raggiungere la stazione della metro (la subway) più vicina, quella di Kipling, da dove poi sarà facile arrivare in centro. Vediamo solo fermate di bus shuttle per il centro di Toronto o per diverse destinazioni, ma sappiamo che questi hanno un costo ben più elevato (19,00 $ a persona). Chiediamo informazioni ad un signore che è dentro un chiosco che vende biglietti per il Toronto Airport Express, uno dei bus shuttle, ma chiaramente egli prova a convincerci che il bus per cui lui lavora ci porterebbe velocemente a destinazione. Insistiamo, e finalmente, gentilissimo,  ci da comunque le informazioni che desideriamo. La fermata del 192 è 2-300 m. più avanti, sulla sinistra rispetto all’uscita del Terminal 3. La raggiungiamo celermente. Dopo poco, arriva il nostro bus e saliamo a bordo. Per il biglietto, il conducente ci indica la cassettina in cui mettere le monete, 3,00 $ a testa, in monete, che noi non abbiamo. Avremmo bisogno di cambiare una banconota da 10 $, ma lui non è intenzionato a farlo. Fortunatamente,  provvede in tal senso una signora a bordo del bus; gentilissima! Finalmente si parte.

Dopo circa 15’ arriviamo a destinazione. E’ il capolinea del bus 192, ma anche della linea MBLR della subway, da dove non ci vorrà molto per raggiungere il nostro albergo.

Entriamo nella stazione di Kipling e cerchiamo una macchinetta per fare i biglietti; non ne vediamo. Ci guardiamo attorno e…niente! Ci sentiamo un po’ smarriti. Non sappiamo che fare. Poi, un ragazzo, a cui ci rivolgiamo, ci spiega che questa è una stazione di scambio, da cui si parte per raggiungere il centro città. Quindi? Quindi, da qui non si paga alcun biglietto. Non comprendiamo, ma ci adeguiamo! Gratis? Di difficile comprensione per noi italiani! Perplessi, aspettiamo il treno che non tarda ad arrivare. In pochi minuti siamo in centro. A St. Gorge cambiamo treno e prendiamo la MYUS, un’altra linea della subway, quindi arriviamo fino alla Osgoode Station in brevissimo tempo. Da qui, poche centinaia di metri a piedi sulla Queen Street West e siamo al Rex, il nostro albergo, che, come immaginato, essendo anche un pub, a quell’ora è in piena attività.

 

Sono quasi le 22:00. Entriamo in un ambiente con luci soffuse. Alcuni artisti sulla nostra sinistra si esibiscono su un palchetto sistemato in un angolo del locale; suonano vera musica jazz. Un signore ci invita a seguirlo; ha notato le nostre valige ed ha capito che siamo ospiti dell’albergo. In pochi minuti facciamo il check-in presso la stessa cassa del pub e saliamo in camera. Ci rilassiamo. Adesso siamo alquanto esausti, iniziamo ad accusare la differenza di fuso. Non desideriamo altro che una doccia ed una bella dormita.


 


 


 

 

 

 
 
   

 

 

 

 

 

 

 

 


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