Noi, poi, abbiamo la CityPass, quindi
accediamo direttamente, senza necessità di acquistare il biglietto
di ingresso. Entriamo in ascensore, accompagnati da una ragazza, una
hostess, che ci descrive brevemente le caratteristiche della Torre
di Osservazione. Accompagnati dalle sue parole, l’ascensore sale
velocemente, mentre dalla sua parete esterna trasparente osserviamo
il vuoto sotto di noi. In breve tempo raggiungiamo la piattaforma di
osservazione, a 346 metri di altezza, mentre la pressione ci chiude
le orecchie.
Piattaforma di osservazione della CN Tower |
Ci avviciniamo ai vetri che
proteggono la sala; la vista panoramica davanti a noi è
straordinaria, indescrivibile. Anche i grattacieli sotto di
noi sembrano minuscoli; le automobili e le persone sono
quasi impercettibili. Fortunatamente, a quest’ora c’è poca
foschia.
Da una parte c’è tutta la città, l’hinterland, la campagna,
dall’altra c’è il grande Lago Ontario. Di fronte alla città,
le isole di Toronto, su cui si intravede anche un piccolo
aeroporto. La sala di osservazione è circolare, quindi
consente di cogliere ogni angolazione del panorama. |
Ci soffermiamo ad osservare dei
particolari che riconosciamo, angoli della città già visitati ovvero
in cui andremo, mentre scattiamo decine e decine di fotografie.
Ed ogni tanto ci incantiamo, guardando
quei panorami infiniti. Verso Sud, immaginiamo di vedere gli States;
anche il nostro Paese sarà lì, da qualche parte, più a Est. Da
quassù, il mondo appare molto più piccolo, a portata di mano.
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Panorama di Toronto
dalla CN Tower |
Prima di riprendere l’ascensore,
proviamo l’esperienza di camminare su un pavimento di vetro
trasparente, sospeso nel vuoto; che impressione! Poi andiamo al
piano di sotto, dove è ubicato il Ristorante 360, una piattaforma
girevole che compie un giro completo in circa 60 minuti. Qui è
possibile pranzare/cenare guardando uno dei panorami più
spettacolari al mondo.
Torniamo giù in un attimo.
Accanto alla CN Tower c’è anche un acquario, che però non
consideriamo; di fronte, il
Rogers Centre, uno stadio di
Toronto, in cui durante gli eventi sportivi possono trovare
posto fino a 50.000 persone a sedere. Qui si disputano
partire di baseball, football, calcio, ma anche eventi di
vario genere e concerti. E’ un complesso polifunzionale al
cui interno vi sono anche negozi, bar, ristoranti e
addirittura un albergo, dalle cui camere è possibile seguire
direttamente gli eventi nello stadio.
L’impianto sportivo è anche protetto da una |
Dundas Square |
grande cupola mobile, la più grande al
mondo di questo genere, che viene chiusa nel caso di condizioni
meteo avverse.
Old City Hall |
Sull’altro lato della grande
piazza ci sono le vecchie officine ferroviarie, ora adibite
a museo, il Railway Heritage Centre, che però apre solo a
mezzogiorno (aperto dal mercoledì alla domenica, dalle 12:00
alle 17:00). Sul piazzale antistante sono esposte alcune
vecchie locomotive, che sono state protagoniste nel glorioso
passato della Canada Rail. Il complesso delle
officine ha una forma a semicerchio, attorno al quale si
aprono grandi portali di accesso agli hanger, tutti muniti
di binari.
Una grande piattaforma girevole, posta al centro del
semicerchio, fa si che il binario ubicato su di
essa possa allinearsi con i |
binari dell’hanger desiderato, in modo
che il locomotore vi possa entrare.
Proseguiamo camminando tra i grattacieli
della downtown, fino a raggiungere la sede dell’Air Canada, poi
svoltiamo a sinistra per visitare la Union Station, la stazione
ferroviaria, che non ci entusiasma più di tanto. Peraltro, sulla
parte anteriore vi sono grandi lavori in corso, quindi c’è un po’ di
disordine.
Ci dirigiamo verso
Queens Quay, ai piedi della Bay
Street, per il Mainland Ferry Docks per l’Isola di Toronto,
da dove ci imbarchiamo e salpiamo dopo poco (7 $ a persona
a/r). Lo skyline della città, vista dal lago, è
spettacolare. Sulla costa del lago è concentrata la maggior
parte dei grattacieli di Toronto. Quindi, vista da qui, la
città appare molto affascinante, moderna, con lo sguardo al
futuro. In poco più di 15 minuti raggiungiamo Centre
Island, dove approdiamo. Ci sono dei bar e ristoranti
nei pressi del porticciolo; decidiamo di fermarci e di
mangiare qualcosa presso Shpsys, che ha una bella vista
panoramica sul lago e sulla città di Toronto.
Prendiamo un semplice hot dog e
patatine fritte, che mangiamo in fretta. Dei gabbiani,
intanto, prendono di mira il nostro cibo. Uno, in
particolare, è posato su un lampione accanto a noi e ci
guarda minaccioso.
Il parco è piuttosto grande e
girarlo a piedi non ci sembra il caso, dato che non abbiamo
molto tempo. Abbiamo altro da vedere in città, che non
vorremmo perdere. |
Dundas Square |
Consideriamo l’opportunità di noleggiare
delle bici, ma poi optiamo per un più rilassante trenino che, per
10,00 $ a testa,
ci porta comodamente in giro nel parco, per circa un’ora, con guida
in lingua inglese. Il parco è un grande polmone verde. Qua e là ci
sono anche stabilimenti balneari, ma oggi fa piuttosto fresco e non
c’è nessuno a prendere il sole. C’è anche un porticciolo per barche
da turismo, come fosse una località balneare, mentre sull’estremità
occidentale, ad Hanlan’s Point, c’è il piccolo aeroporto che prima
vedevamo dalla CN Tower.
L’isola è il posto ideale per una
giornata di relax. Purtroppo, noi non possiamo permetterci di
trascorrere un’intera giornata nel parco. Nel nostro itinerario c’è
ancora il Royal Ontario Museum, che vorremmo visitare, che chiude i
battenti alle 17:30. Quindi, alle 15:00 siamo già sul battello di
ritorno.
Royal Ontario Museum (ROM) |
Cogliamo l’occasione per goderci
ancora lo straordinario skyline di Toronto dal lago, che
fotografiamo più volte.
Tornati sulla terra ferma, da
Queens Quay raggiungiamo la Union Station, da dove prendiamo
la subway e, grazie ad essa, in pochi minuti siamo sulla
University Street, in prossimità del Royal Ontario Museum
(ROM), il più grande museo di storia naturale e di culture
mondiali del Paese.
Entriamo nel Museo utilizzando
la comoda CityPass.
All’interno, scheletri di dinosauri, una sezione dedicata
alla storia ed alla cultura del Canada,
tra cui due grandi |
totem in legno, spazi dedicati
all’antico Egitto, all’Africa, alla civiltà ellenica ed anche ai
nostri antenati etruschi e romani, mentre un intero piano è dedicato
alla biodiversità.
Poco prima della chiusura, lasciamo il
museo e ritorniamo in albergo per riposarci un po’.
Prima di cena,
facciamo un altro giro all’Eaton Centre, anche per ripararci
da un altro temporale, che poi si è rilevato molto meno intenso di
quello di ieri.
Per cena, un ottimo sandwich e patate fritte al Rex (il nostro
albergo-pub), in compagnia di buona birra e musica jazz dal vivo.
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