Non facciamo alcuna fermata lungo il percorso e raggiungiamo New
York all’ora prevista, dopo 4 ore e mezza di viaggio. Una volta
vicini a New York City, arrivando dal New Jersey, il bus si infila
nel Lincoln Tunnel, una galleria che corre sotto l’Hudson River.
Dopodiché, una volta sbucati in Manhattan, entriamo subito nel
terminal dei bus tra la 42nd Street e l’8th Ave, ubicato sotto la
città. Da qui, prendiamo la metro, la linea S (shuttle) per
raggiungere la Gran Central Station, quindi un treno della
Metro-North per raggiungere White Plains, una cittadina a circa 40
km. a Nord di Manhattan. Per tutto il tempo in cui restiamo
sull’isola di Manhattan non rivediamo la luce del sole. Ci muoviamo
nelle sue viscere come talpe. Ce ne rendiamo conto solo quando il
nostro treno riemerge nei pressi del Bronx, riguadagnando la luce
del giorno. Vediamo i primi edifici di questo noto quartiere
cittadino, con i suoi tipici mattoncini rossi. E’ incredibile!
Mezzora dopo siamo a White Plains.
Il motivo per cui siamo venuti in questa cittadina di circa
60.000 abitanti alle porte di NYC è perché qui vivono nostri
parenti, che quindi ci ospiteranno nei prossimo giorni.
Arrivati a casa dei nostri zii, scopriamo che essi abitano in
una di quelle tipiche case americane, unifamiliari, con giardino
davanti; sul retro, il box ed altro spazio live verde. Sono case
come quelle che solitamente si vedono nei film. Osserviamo,
piuttosto meravigliati, che la proprietà privata non è delimitata da
muretti, così come nessuna finestra ha inferriate o altri artifizi
di protezione. Constatiamo che tutt’attorno è così. E ciò ci appare
molto significativo. E’ evidente che qui il rischio di violazione
della proprietà privata è molto relativo, limitato, se non assente.
Poco dopo le 18:00, ecco che è pronta un’ottima ed abbondante
cena italiana, che però consumiamo all’ora americana. Per il resto
della serata, diamo sfogo ai ricordi, rispolverando vecchi episodi
ormai quasi dimenticati.
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