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Sabato 21 giugno 2014
Washington
 

 

Facciamo colazione in camera, quindi verso le 08:00 usciamo, diretti al Washington Monument Lodge, nella speranza di aggiudicarci i biglietti per visitarlo. Quando raggiungiamo il chiosco, notiamo già alcune centinaia di persone in fila. Nooo! Pensiamo di essere arrivati troppo tardi. Tuttavia, ci accodiamo anche noi, fiduciosi. Intanto, pioviggina; fortunatamente abbiamo con noi un micro ombrello acquistato a Toronto, che almeno ci copre il capo. Quando alle 08:30 iniziano a distribuire i biglietti, la fila scorre velocemente. Dopo circa mezzora siamo davanti al finestrino, sul quale c’è un foglietto con le fasce orarie ancora disponibili per la visita. Alcune del mattino sono cancellate, quindi significa che la disponibilità in quelle ore è terminata. Ma a noi andrebbe benissimo nel tardo pomeriggio, in modo da poter visitare prima i musei, finché questi sono aperti (17-17:30 circa).

Washington Monument

Quindi, riusciamo ad aggiudicarci due biglietti per le ore 18:00. Più che ottimo! Siamo soddisfatti.
Intanto, seppure non piova più, la temperatura è piuttosto bassa, considerato che indossiamo abiti piuttosto leggeri. Raggiungiamo l’Air and Space Museum, primo tra i musei che desideriamo visitare, ma lo troviamo ancora chiuso. Apre alle 10:00, tra circa mezzora. Di fronte c’è un chiosco; prendiamo un caffè caldo ovvero un bicchierone di bevanda calda al gusto di caffè, che sorseggiamo lentamente, seduti nel parco. Poco più in là si sono appostate due persone, una coppia, forse protestanti, che vorrebbero distribuire degli opuscoli o chissà cos’altro. Poi ne arrivano altre, che si posizionano lì vicino, sull’erba; hanno semplici strumenti musicali. Alcuni suonano, altri fanno degli esercizi, forse di yoga. Ognuno fa il suo, senza curarsi minimamente dell’altro.

Air and Space Museum


Intanto il museo apre i battenti ed entriamo. L’Air and Space Museum è davvero speciale, soprattutto per noi, che non abbiamo mai visto nulla del genere. Ci sono aerei d’ogni tipo, d’ogni epoca. Circa un secolo di evoluzione tecnologica. Dai primi tentativi di spiccare il volo con macchine semplici, strutture in legno, ad aerei sempre più evoluti, jet militari, droni, navicelle e stazioni spaziali, shuttle, missili, giganteschi propulsori e quant’altro. C’è anche una sala con simulatori, che lasciamo perdere; temiamo di sentirci male al loro interno e non vogliamo rovinarci questa splendida giornata. Quando invece, più tardi, decidiamo di provare quell’esperienza, c’è già troppa gente in fila, quindi ci rinunciamo definitivamente.
Verso l’una facciamo una pausa nella Food Court dell’Air and Space Museum, al McDonald. Mangiamo delle ricche insalate con pollo grigliato, poi ripartiamo.
Più avanti, entriamo nel National Museum of the American Indian. L’edificio è moderno e molto carino, dalle forme sinuose, con al centro una grande hall, simile ad un’arena. Appena entrati, siamo attratti e incuriositi da musiche tipiche indiane.

National Museum of the American Indian

 
C’è uno spettacolo in corso; sono veri nativi d’America che suonano, danzano. C’è il loro capo seduto su un trono che li osserva. Al termine, anche gli ospiti partecipano alle danze; un indios invita anche Paola, che prima esita, poi si lancia. Io, intanto, non perdo l’occasione per immortalare tutto con la fotocamera.
Il Museum of the American Indian è ampio, ma al suo interno non vi sono cose particolarmente interessanti; un po’, a dire il vero, ci delude. Infatti, qui ci soffermiamo poco.



The Capitol (il Campidoglio)

Proseguendo, raggiungiamo il Campidoglio, il Capitol, sede dei due rami del Congresso degli U.S.A., che segna il confine orientale del National Mall. Il Capitol potrebbe essere anche visitato al suo interno, ma per farlo occorrono permessi non facili da ottenere, soprattutto per i turisti. Quindi, ci accontentiamo di visitarlo solo esternamente, girandogli attorno. Dopodiché, ci dirigiamo verso la vicina Union Station, la grande stazione ferroviaria di Washington.
Per il successivo trasferimento a New York, previsto  per  domani  mattina,  avremmo

deciso di utilizzare il bus che, appunto, partirebbe dalla Union Station.
Quindi, siamo qui per individuare la fermata dei bus ed, eventualmente, fare già i biglietti. Ma non riusciamo a capire dove possa essere il terminal dei bus; non vediamo nulla!
Intanto, visto che ci siamo, entriamo nella stazione per visitarla. E’ molto grande, bella ed ordinata. Al piano terra ci sono le biglietterie ed aree per lo shopping, mentre molti altri negozi si intravedono al piano superiore. Al piano interrato, invece, c’è la food court, nella quale sono ubicati molti bar e ristoranti. Poi notiamo un cartello indicante la direzione del “parking and buses”. Prendiamo la scala mobile e seguiamo le indicazioni, fino a ritrovarci all’interno del terminal dei bus, quello che cercavamo. Alla biglietteria della GreyHound chiediamo informazioni. La gentilissima signora allo sportello, compresa la nostra nazionalità, ci confessa di amare il vino italiano. Anjoy! Poi ci scrive gli orari e la fermata d’arrivo a New York su un bigliettino.
Di bus per New York ce ne sono molti. Della GreyHound, almeno la domenica, ne parte uno ogni ora. Noi gradiremmo partire alle 10:00, ma nel caso non arrivassimo in tempo, quello successivo partirebbe alle 11:00. Pertanto, decidiamo di fare i biglietti domani, al momento della partenza, una volta certi del bus che prenderemo.
Da Washington, chiaramente, è possibile raggiungere New York anche in aereo o in treno, ma entrambi i mezzi hanno un costo di molto superiore al bus. Riguardo ai tempi, poi, è da tener conto che mentre il bus ci mette 4 ore e mezza, in aereo, tra quanto necessario per il trasferimento dal centro cittadino all’aeroporto, check-in, ritiro bagagli, etc., ci si potrebbe mettere addirittura di più. In treno, invece, ci si metterebbe sicuramente meno, anche sole 3 ore con quelli più veloci, ma questi hanno un costo molto più elevato rispetto al bus. Peraltro, il terminal bus a New York è ubicato in posizione strategica, tra la 42nd Street e 8th Ave, al centro di Manhattan, a due passi da Times Square. Quindi, riteniamo che la migliore opzione sia quella dell’utilizzo del bus, senz’altro più economico ed anche rilassante. Per due biglietti, abbiamo speso 57,00 €..
Rassicurati e tranquilli, lasciamo la Union Station ed entriamo nel vicinissimo National Postal Museum. Qui, oltre ad una ricca collezione filatelica, è documentata l’evoluzione storica del servizio postale americano. Si parte con i corrieri, che a cavallo attraversavano gli Stati Uniti, fino all’uso della posta aerea. Ci sono le cassette postali utilizzate nel passato in vari paesi del mondo, le carrozze ferroviarie adibite allo smistamento e trasporto della posta e tanto altro.

National Postal Museum

 
Sono le 16:00 e, anche se siamo piuttosto stanchi, torniamo subito in direzione del National Mall, con l’intenzione di fare almeno un giro all’interno della National Gallery of Art, prima che chiuda. La National Gallery è costituita da due edifici, uniti tra loro da un tunnel nel quale trovano posto ristoranti, bar ed un’area shopping. L’edificio in cui entriamo, evidentemente, è in allestimento. Infatti sa di nuovo! Ci sono pochissime opere di arte moderna.

Attraverso il tunnel arriviamo rapidamente nel secondo edificio, dove invece ci sono opere di inestimabile valore. Molte sono anche di origine italiana, di artisti dal nome risonante come Fra Angelico, Filippo Lippi, Tiziano, Leonardo da Vinci ed anche sculture del Bernini, solo per citarne alcuni. Ci stupiamo sempre di più! Il mondo sembra pieno di capolavori creati da artisti italiani, soprattutto di epoca rinascimentale. Ce n’è dappertutto! Ma non mancano anche importanti opere di artisti stranieri come Van Gogh, Cézanne, Monet o Picasso. Vorremmo soffermarci, vedere di più, ma tra pochi minuti il museo chiude.



Washington Monument

Peraltro, abbiamo bisogno di fare una pausa, di sederci un po’. Alle 18:00, poi, abbiamo la visita al Washington Monument.
E così lasciamo la Gallery of Art e raggiungiamo il grande obelisco al centro del National Mall. Nell’attesa del nostro turno per la visita, ci sediamo sul muretto, ma giusto pochi minuti, perché ben presto una signora ci invita ad avvicinarci all’ingresso del Monumento. Si entra in gruppi di 10-15 persone. Un grande ascensore ci porta rapidamente in cima, al piano panoramico. Siamo a 160 metri di altezza, su uno degli edifici più alti di Washington. La vista da quassù è straordinaria. Si vedono i confini della città. Il Ronald Reagan Airport sembra essere a due passi da noi. Il National Mall, con i suoi musei, i memorials, è tutto sotto di noi. Si vede benissimo anche la Casa Bianca, con il suo famoso studio ovale.

Scorci panoramici dalla vetta del Washington Monument

Durante la discesa, la guida ferma l’ascensore a circa metà altezza e spegne le luci, in modo che attraverso le pareti in vetro sia possibile osservare alcune lapidi e targhe commemorative, di presidenti ed altri personaggi che hanno fatto la storia degli USA. Ci rendiamo conto che questo Monumento è un simbolo molto importante per gli americani.
L’intera visita non dura più di mezzora; ne vale la pena!
Siamo molto stanchi, ma c’è ancora una cosa che vorremmo vedere, prima di rientrare in albergo: l’Old Post Office, sulla Pennsylvania Ave, un edificio che un tempo era il vecchio ufficio postale, mentre oggi ospita un centro commerciale.



Old Post Office

Abbiamo letto che al suo interno ci sarebbero svariati negozi, ristoranti e bar. Grazie ad un ascensore, poi, sarebbe anche possibile salire gratuitamente sulla torre dell’orologio, da cui ammirare straordinari scorci panoramici della città. Tuttavia, nella strade adiacenti c’è la festa del barbecue, una specie di sagra della grigliata. Un bel tratto della Pennsylvania Ave e delle strade adiacenti sono chiuse. Per entrare nell’area della festa bisognerebbe pagare 15,00 $, ma la cosa non ci attrae più di tanto, quindi proviamo ad aggirare l’ostacolo, nell’intento di trovare un varco. 

Quando finalmente ci avviciniamo all’Old Post Office, scopriamo che è esso chiuso. Quindi, niente da fare. Intanto, sulla Pennsylvania Ave ci ritroviamo davanti all’ingresso della Federal Bureau of Investigation ovvero la mitica FBI. Ci facciamo delle foto accanto al grande stemma posto all’ingresso dell’edificio.

Federal Bureau of Investigation (FBI)

Prima di rientrare, facciamo un po’ di spesa allo stesso take away dove siamo stati ieri sera, il Whole Foods Market, nella I Street NW, nei presso della stazione metro di Foggy Bottom, dove acquistiamo anche l’occorrente per due panini da mangiare durante il viaggio di domani. Quindi, torniamo definitivamente in albergo.
 

 


 


 

 

 

 
 
   

 

 

 

 

 

 

 

 


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