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Palermo - Agrigento - Trapani: un triangolo ricco di testimonianze storiche e di tesori paesaggistici e naturali unici al mondo.
 

Partecipanti: Paola e Nicola (quarantanovenni)
Periodo: dal 23 giugno al 7 luglio 2013
Mezzi di trasporto: automobile, traghetto
Città di partenza: Prato
Km. percorsi: 1000 (Prato-Napoli) - 800 in Sicilia
Costo complessivo del viaggio: 2500 €. circa

 

Segesta - Il Tempio

Sicilia: una terra al centro del Mediterraneo, da sempre punto nevralgico di incontro e di confronto di diversi popoli, provenienti anche da luoghi lontani, che naturalmente qui hanno trasferito le loro tradizioni, la loro cultura, i loro gusti architettonici, i loro prodotti gastronomici e quant’altro.
Una terra che nei tempi ha vissuto alti e bassi, raggiungendo elevatissimi livelli di civiltà ed importanza sia militare sia economica nell’intera area geografica, contrapposti però anche a lunghi periodi di crisi, di oblio, non sempre dovuti alle diverse dominazioni straniere, ma anche a problematiche di carattere socio-politico ed economico.
Una regione popolata di antiche città elleniche, puniche, romane, che oggi ci restituiscono grandi acropoli, necropoli, templi e reperti archeologici unici al mondo, di straordinaria bellezza ed importanza.
Una regione che, dopo gli splendori del periodo ellenico e romano, è tornata protagonista soprattutto in epoca normanna, della quale sono numerose le testimonianze architettoniche, artistiche e storiche giunte fino ai nostri giorni. Ma, tra alti e bassi, la Sicilia ha saputo ancora assumere un ruolo di rilievo fino all’ottocento, di cui oggi ammiriamo i bei palazzi nobiliari, le splendide chiese barocche ed ancora la straordinaria bellezza degli edifici in stile liberty, dei maestosi teatri e dei monumenti.
Una terra da vivere e da capire, ma così colma di contraddizioni da apparire spesso incomprensibile. Una terra che eredita i suoi tratti caratteriali dalla sua stessa storia, nella quale ritengo siano nascoste, ma non troppo, anche le chiavi del suo riscatto. Accenni di quel riscatto che fortunatamente appare già evidente in alcune aree della regione e nelle nuove generazioni, che a persistenti atteggiamenti di omertà, di corruzione, di assistenzialismo e di illegalità, non facili da debellare, contrappongono un forte desiderio di legalità e di rinascita, testimoniato da un gran fermento imprenditoriale.
Tuttavia, duole constatare che, fatte salve alcune lodevoli iniziative ed eccezioni, riscontrate soprattutto in Trapani e provincia, ci è parsa ancora scarsa la consapevolezza delle potenzialità e delle ricchezze di questa terra, che certamente meriterebbero di essere maggiormente valorizzate e sfruttate.
Infatti, seppure questo sia un concetto universalmente valido per tutto il Paese, oggi l’industria più florida della Sicilia potrebbe essere verosimilmente il turismo. Basterebbe crederci!

Comunque, rimandando tali noiose considerazioni ad altri contesti, do inizio alla narrazione del nostro tour nella Sicilia Occidentale. Al riguardo, mi scuso anticipatamente per la lungaggine di questi appunti di viaggio, forse eccessivamente ricchi di dettagli. Apparirò prolisso e tanti particolari potranno essere considerati futili, ma ho cercato di riportare tutto il possibile nella considerazione che anche una nostra semplice sensazione potrebbe costituire un’informazione molto utile ad altri viaggiatori che si accingono a visitare questa splendida regione. Mi sarei dilungato anche oltre, ma Paola mi ha suggerito di non esagerare, perché poi non li avrebbe letti nessuno. Sappiate che l’ho ascoltata!

 

Domenica 23 settembre 2013

Poco prima di mezzogiorno partiamo da Prato, in macchina, diretti a Napoli, dove ci imbarcheremo sul traghetto della SNAV - Grandi Navi Veloci diretto a Palermo.
Nei pressi di Roma facciamo una sosta tecnica presso un’area di servizio, dove mangiamo anche un’insalatona al self-service.
Poco dopo le 17,00 raggiungiamo il porto di Napoli e, mentre Paola provvede al check-in presso la biglietteria della SNAV, io mi metto in coda per l’imbarco. Chiaramente, la segnaletica è molto carente, per non dire quasi assente! Infatti, al suo ritorno, Paola mi informa che la fila in cui mi sono posizionato è relativa all’imbarco sulla nave della Tirrenia, che sarebbe partita anch’essa per Palermo, ma alle 19,30. Il nostro traghetto della GNV, invece, sarebbe partito alle 20,00, da un molo diverso. Un buon inizio, direi!
Quindi, grandi manovre nel caos, mentre un signore, che non si toglie di mezzo, pretende di vendere non so che ai conducenti delle autovetture in coda. Questa si che è Napoli!

Finalmente raggiungiamo il molo giusto, da dove dopo circa mezz’ora ci imbarchiamo.
La cabina è piuttosto piccina, con spazi molto ristretti, ma comodissima. E’ dotata di biancheria ed aria condizionata, quest’ultima fin troppo fredda.
Intanto si son fatte quasi le 20,00, quindi ci portiamo sul ponte 10, quello più alto, in poppa, da dove c’è una buona vista panoramica della città, per assistere alla partenza.

Da una parte il Vesuvio, con la sua nuvoletta in vetta, a mo’ di cappello, mentre dall’altra parte, Posillipo. Davanti a noi il Maschio Angioino ed oltre, il Vomero. Si distinguono anche la Galleria Umberto ed il Teatro San Carlo.

Tutto il contesto, con la nave che intanto esce dal porto ed il sole che tramonta alle spalle della città, forma un quadretto bellissimo e romantico, perfetto per un impressionista.
Una volta che la nave prende il largo, torniamo in cabina e ceniamo tranquilli. Infatti, abbiamo con noi dell’insalata di riso, preparata a casa prima di partire, e della frutta fresca.
L’aria condizionata in cabina risulta davvero eccessiva ed io, nonostante vari tentativi, non riesco a regolarla. Quindi, ci rivolgiamo ad un assistente di bordo, che intanto è occupato in un breve show in dialetto napoletano con il commissario di bordo, a cui assistiamo divertiti. Dopodichè, l’assistente chiama “o’ frigorista”, che immediatamente interviene e risolve il problema. Ma che rapidità di intervento! Apprezziamo, stupiti!
In prossimità del bar ci intratteniamo per un po’ ad ascoltare della musica dal vivo, poi decidiamo di andarcene a letto.
Il mare è piuttosto mosso e la nave si muove po’, ma ciò non ci crea alcun problema. Dormiamo benissimo, come ghiri.

 


 


 

 

 

 
 
   

 

 

 

 

 

 

 

 


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