Per esempio, avremmo apprezzato molto se sulla terrazza avessimo
trovato dei quotidiani, oppure se fosse stato possibile prendere un
caffè o bere qualcosa di fresco nel pomeriggio, come anche poter
bere un drink sulla terrazza prima di andare a letto. Ma tutto ciò
non significa che il Faro non sia un ottimo albergo. Anzi, è molto
bello e comodo!
Finalmente conosciamo il titolare, Max. Un simpatico chiacchierone
che non ci mette molto a farsi perdonare per il modo in cui (non) ci
ha accolti.
Ci invita a fare colazione sulla terrazza, mentre ci prepara due bei
cappuccini. Noi, intanto, provvediamo al resto: vi sono cornetti
freschi, yogurt, marmellate varie, succhi, etc.
Dopo di che, mentre noi torniamo momentaneamente in camera, lui
sbriga le formalità di chek-in. Quando torniamo giù, si assicura che
non ci serva nulla e ci fornisce alcuni consigli su San Vito.
Inoltre, insiste nell’indicarci la strada per raggiungere la Riserva
dello Zingaro, una vicina località presso la quale intendiamo
trascorrere la giornata (serve a poco dirgli che abbiamo il
navigatore!). Vabbè!
Finalmente partiamo. Prima di lasciare San Vito, acquistiamo due
“pani cunzati” (pane condito, con pomodoro, formaggio ed origano -
€. 6,00) presso una gastronomia, quindi in circa 15 minuti
raggiungiamo la Riserva Naturale Orientata dello Zingaro.
Riserva Naturale Orientata dello Zingaro
In prossimità dell’ingresso scarichiamo l’occorrente, poi io torno
indietro lungo la strada in cerca di un posteggio (non oso
immaginare cosa ci possa essere qui ad agosto). Raggiungo Paola dopo
circa 5 minuti di cammino, a passo svelto, quindi entriamo nella
Riserva ( 3,00 €. a testa). Dalla biglietteria, ci mettiamo almeno
altri 15 minuti di cammino, lungo un sentiero molto panoramico sulle
pendici del Monte Speziale, per raggiungere la prima spiaggia,
ubicata subito sotto la ex Tonnara dell’Uzzo, ora ristrutturata ed
adibita a Museo delle Attività Marinare, ad ingresso libero. Qui vi
sono foto e documentazioni sulla fauna marina del parco e sulla
storia delle tonnare, nonché sul loro funzionamento. Un grande
plastico riproduce una tipica tonnara, con tanto di reti, molto
utile per comprenderne il suo funzionamento. In altri locali,
invece, vi sono i servizi igienici a disposizione dei bagnanti.
La caletta sottostante, scendendo, sembra un angolo di paradiso. C’è
gente, ma non tantissima. C’è sufficiente spazio per tutti. Dopo un
po’ che siamo distesi, rilassati al sole, non resistiamo al
desiderio di fare un bel bagno. La temperatura dell’acqua è
senz’altro più alta di quella di Favignana. Muniti di maschera e
pinne facciamo una bella nuotata. Tutt’attorno a noi una moltitudine
di pesci, alcuni dei quali coloratissimi; sembra si possano toccare.
L’acqua è limpidissima. Che splendore! Che bello!
Al di là di una parete di roccia, un’altra piccola caletta non
raggiungibile a piedi, ma solo a nuoto.
Sappiamo che sarebbe
possibile raggiungere altri siti e calette, proseguendo a piedi
lungo il sentiero panoramico, come la Grotta e la Torre dell’Uzzo,
ma vista la bellezza del luogo in cui siamo ed il gran caldo,
decidiamo di non muoverci e di trascorrere la giornata qui. Stiamo
benissimo!
Andiamo via dopo le 18,00, quando ormai nella caletta c’è solo
ombra; il sole ha già fatto capolino dietro il Monte Speziale (913
m.) alle nostre
spalle.
La sera, a cena, ovviamente torniamo da Gna’ Sara, dove ordiniamo
due brusiate con le sarde e finocchietto, ed una porzione di cozze
scoppiate per secondo (40,00 €.). Tutto ottimo!
Dopo una breve passeggiata, ci sediamo a tavolino presso una
pasticceria, dove ci gustiamo una buonissima cassata siciliana,
sorseggiando un Marsala Oro. Intanto, le vie di San Vito si animano
sempre più di villeggianti.
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