Siamo già nell’ampio golfo di Palermo, nella Conca d’Oro, e la città
si estende tutta davanti a noi, riempiendo tutto il golfo. Sulla
nostra destra, il Monte Pellegrino nasconde Mondello, la vicinissima
località balneare frequentatissima dai palermitani.
Puntuale la nave attracca. Le operazioni di sbarco sono velocissime,
tanto che alle 07,00 siamo già per le vie di Palermo. Nonostante
l’ora, il traffico è già intenso, soprattutto in prossimità del
porto, per la presenza di molti mezzi pesanti che ostacolano la
circolazione.
Per iniziare bene la giornata, impostiamo Via Torre Grossa 10 sul
navigatore, dove ci attende la rinomata Pasticceria Cappello, dato
che abbiamo preferito non fare colazione sulla nave. Girare in
macchina per le vie di Palermo ci è parsa subito impresa non facile.
La segnaletica è carente, soprattutto quella orizzontale, ed agli
incroci vige la regola del più forte; se non ti infili, non passi!
Quindi, capisco che devo adottare immediatamente uno stile di guida
più aggressivo e prestare massima attenzione, con occhi puntati
soprattutto sullo specchietto retrovisore e sui lati, dai quali
sbucano e sfrecciano scooter dappertutto.
Giunti davanti alla pasticceria, la vista del locale delude un po’
le nostre aspettative; ci aspettavamo chissà quale vetrina, che
ingresso! Ma una volta entrati, la varietà e l’evidente qualità
delle prelibatezze esposte confermano la grande fama del pasticcere.
Non sappiamo cosa ordinare, assaggeremmo chissà quante di queste
bontà, ma alla fine ci limitiamo a divorare dei mega-cornetti
ripieni, il mio con crema e granella al pistacchio, quello di Paola
con ricotta ai canditi. Buonissimi!
A Palermo abbiamo prenotato una camera presso una foresteria
militare, ma poiché non sono che le 08,30, decidiamo di fare una
prima passeggiata ricognitiva per le vie della città.
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Così
parcheggiamo in via Carini, nei pressi di Porta Carini, che
funge da ingresso al Mercato del Capo, e ci incamminiamo per
Via Volturno, fino a raggiungere il Teatro Massimo, un
bellissimo edificio ottocentesco costruito per celebrare
l’Unità d’Italia. Notiamo che uno degli ingressi è aperto,
quindi entriamo e chiediamo informazioni alla reception.
Qui, una gentile signorina ci informa che il teatro sarebbe
visitabile internamente, ma non lunedì, in quanto giorno di
chiusura infrasettimanale.
Poco male, tanto alla fine del nostro tour trascorreremo
altri due giorni a Palermo, quindi avremo altre
possibilità. |
Teatro Massimo |
Percorriamo delle
stradine ad Ovest di Via Maqueda, verso il mare, e ci ritroviamo in
Piazza dell’Olivella, sede del Museo Archeologico, il cui ingresso
però è ostruito da un cantiere. Qui vi sono lavori di
ristrutturazione in corso, ma non ci preoccupiamo affatto di
verificare se vi sono altri ingressi o se il museo è visitabile, in
quanto esso non è incluso nel nostro itinerario. In seguito, avremmo
vistato fin troppi siti archeologici!
Pochi metri oltre il museo notiamo la Chiesa di
Sant’Ignazio all’Olivella, un edificio in stile barocco,
costruito tra il XVI ed il XVII sec.. La facciata presenta
ai lati due alti campanili, mentre attraverso una scalinata
chiusa da inferriata accediamo alla chiesa. L’interno è a
croce latina, a tre navate, con ai lati le cappelle. La
chiesa è arricchita da marmi, affreschi, stucchi e addobbi
sontuosi, nel rispetto del tipico gusto barocco. Ma la
particolarità di questa chiesa è soprattutto il fatto che
essa pare sia stata edificata nel luogo esatto in cui
sarebbe esistita l’abitazione di Santa Rosalia, la Patrona
di Palermo, veneratissima in città ed in tutta la regione.
Proseguendo, sbuchiamo in Via Roma, un’altra grande arteria
del centro, molto animata durante il giorno, grazie alla
presenza di tanti negozi. In questa via, particolare ed
imponente è l’edificio delle Poste, di epoca fascista,
mentre più avanti vi è la Chiesa di San Domenico,
nell’omonima piazza, che però è chiusa. |
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Palermo - Sant'Ignazio
all'Olivella |
Dunque, ci infiliamo
in altri vicoli e viuzze, fino a raggiungere Via Vittorio Emanuele,
quindi Piazza Marina, ed ancora, risalendo per Via Merlo, sbuchiamo
in Piazza San Francesco, dov’è l’omonima chiesa, che non visitiamo,
in quanto anch’essa chiusa, così come chiuso risulta l’adiacente
oratorio di San Lorenzo.
Riguardo a ciò, anche in seguito, ci siamo resi conto che ogni
chiesa ha diversi orari e giorni di apertura, ma tale problema è
riscontrabile anche presso altri siti di interesse turistico gestiti
da enti pubblici.
La sensazione è che gli orari di apertura dei siti turistici siano
stati calibrati più alle esigenze dei dipendenti che non dei flussi
turisti, che invece hanno orari più ampi e non prevedono giorni di
riposo infrasettimanale. E ciò, nonostante sia noto che qui a
Palermo vi sia una disponibilità sproporzionata di dipendenti pubblici.
Non c’è molta organizzazione in tal senso. Il turista, a Palermo,
deve necessariamente contare su una buona dose di fortuna e di
pazienza, soprattutto nel caso intenda visitare le chiese. Su una
nota guida turistica, riguardo agli orari, c’è addirittura
specificato "orari di visita variabili". Suona più come una battuta
ironica, che come informazione.
Di fronte alla chiesa di San Francesco, nella piazza, notiamo
l’Antica Focacceria San Francesco, uno dei nostri riferimenti
gastronomici (per il fast food o street food) qui a Palermo, che frequenteremo in seguito.
Da San Francesco, risalendo, raggiungiamo Piazza Bellini. Qui ci
soffermiamo ad ammirare le Chiese di Santa Caterina, della Martorana
e di San Cataldo, oltre al piccolo Teatro Bellini, che si affacciano
sulla piazza.
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Entriamo nella
Chiesa di Santa Caterina (ingresso a pagamento), anche
perché essa è l’unica che, per l’appunto, apre proprio in
questo momento (09,30 circa).
Santa Caterina è una chiesa edificata nel XVI sec. ed è
attigua al monastero fondato nel trecento dalle suore
domenicane. Accediamo ad essa attraverso un’ampia scalinata.
Appena varcato l’ingresso, di fronte a noi si apre un aula
ad unica navata. Sopra l’ingresso, il coro, retto da due
colonne, dal quale le suore presenziavano alle funzioni
religiose senza essere viste. Tale soluzione architettonica
la riscontreremo anche il altre chiese palermitane. |
Palermo
Chiesa di Santa Caterina |
L’interno della chiesa è
sontuosamente decorato con numerosi e diversi marmi
pregiati, nonché affreschi e stucchi che si alternano e si
fondono tra loro in completa ed assoluta armonia. La chiesa
è molto bella e rappresenta uno dei massimi esempi di
architettura sacra in città, quindi assolutamente da non
perdere. |
Lasciata Santa
Caterina, decidiamo di andare a riprendere la macchina e di
raggiungere la foresteria militare, dove avremmo pernottato in
questo primo giorno a Palermo.
La stanza è molto sobria e decorosa (42,00 €. al giorno), ma soprattutto
vi è un parcheggio
custodito, motivo per il quale abbiamo optato per questa soluzione.
La foresteria è in Corso Calatafimi, lungo la strada che conduce a
Monreale. Quindi, dopo aver posato i nostri bagagli ed esserci
rinfrescati, torniamo subito verso il centro, lungo Corso Calatafimi,
che quindi diventa Via Vittorio Emanuele dopo Piazza Indipendenza. E
passando in questa Piazza, notiamo una piccola manifestazione e
forze dell’ordine. Ci avviciniamo e ci rendiamo conto che siamo
davanti al Palazzo della Presidenza della Regione Siciliana. Poco
oltre, sempre in Piazza Indipendenza, ecco il grande Palazzo dei
Normanni, nel quale entriamo (ticket 8,50 €. a persona + 5,00 €.
per un’unica audio guida con due auricolari).
Il primo nucleo del Palazzo Reale risale al
IX sec., durante il periodo della dominazione araba, e fu
costruito sui resti dei primi insediamenti punici, nel punto
più elevato della città.
I Re Normanni modificarono ed ampliarono notevolmente
l’edificio, adattandolo alle proprie esigenze. Fu così
sviluppato un complesso di edifici turriformi uniti tra loro
da portici, cortili e giardini, nel quale trovavano posto
anche laboratori orafi e tessili. Inoltre, un camminamento
interno collegava il palazzo alla vicina Cattedrale.
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Palazzo dei Normanni |
Nel XII sec., sotto il
regno di Ruggero II, fu costruita la Cappella Palatina, con
i suoi straordinari mosaici bizantini, che è oggi qualcosa
di veramente eccezionale, assolutamente da non perdere, sia
per la sua straordinaria bellezza sia per il suo valore
artistico e storico.
Anche successivamente, sotto gli Svevi, il Palazzo continuò
ad essere un centro di arte e di cultura e del potere
politico. Lo stesso Federico II, seppure qui vi risiedette
solo in gioventù, mantenne nel Castello le attività
amministrative e di cancelleria del regno, ospitandovi anche
la Scuola Poetica Siciliana.
Successivamente, dopo un lungo periodo di oblio e di
decadenza, il Castello fu ulteriormente ampliato,
ristrutturato e fortificato durante l’epoca dei viceré
spagnoli.
I Borbone, infine, apportarono ulteriori modifiche al
Palazzo, costruendo la Sala Rossa, la Sala Gialla e la Sala
Verde, e ristrutturardo la bellissima Sala d’Ercole, così
chiamata perché arricchita con affreschi che rappresentano
scene delle vicende dell’eroe mitologico. Quest’ultima, dal
1947, è sede dell’Assemblea Regionale Siciliana (il
Parlamento Siciliano).
In proposito, è da tener presente che l’accesso a queste
Sale non è consentito nei giorni in cui vi sono i lavori
dell’Assemblea. Quindi, se si ha l’opportunità di fermarsi
in città per più giorni, conviene informarsi prima in tal
senso, in modo da non perdersi anche questa interessante
opportunità.
Per concludere la visita, scendiamo rapidamente anche nei
sotterranei, dove sono ben visibili delle mura puniche,
appartenenti ad edifici preesistenti, su cui fu costruito il
primo nucleo del Palazzo Reale. |
Usciamo dal Palazzo
che sono circa le 14,00. Decidiamo, dunque, di recarci subito a
Monreale, ma non prima di aver mangiato della pizza in Corso
Calatafimi.
Giunti in Piazza Vittorio Emanuele, a Monreale, dinanzi a noi
ammiriamo la grande mole del Duomo.
Ma prima di entrare in chiesa, accaldati, gustiamo un’ottima granita
al limone al bar all’angolo, mentre osserviamo il barista è indaffarato nel
prepararne dell’altra, spremendo un gran numero di limoni freschi.
E la differenza si sente!
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La facciata |
La navata centrale |
Il chiostro |
Entriamo nel Duomo,
ovvero nella Cattedrale di Santa Maria Nuova, principale luogo di
culto di Monreale.
Esso fu edificato tra il XII ed il XIII sec., ma ulteriori modifiche
ed ampliamenti furono apportati nei secoli successivi, come il
portico sulla facciata sinistra ed il pavimento interno, realizzati
nel cinquecento, ed il portico sulla facciata anteriore, risalente
al XVIII sec.. Nell’ottocento, inoltre, fu ricostruito il soffitto,
andato distrutto a seguito di un incendio.
Il Duomo, oggi, così come si presenta, è un’opera assolutamente
unica, soprattutto per la presenza di straordinari mosaici su sfondo
oro, creati da maestranze locali e veneziane, ma di scuola
bizantina.
Appena varchiamo la soglia di ingresso il colpo d’occhio che ne
riceviamo e davvero strabiliante.
Lo sguardo corre dappertutto, soprattutto sui sfavillanti colori e
riflessi oro dei mosaici. I nostri occhi puntano verso l’alto scene
raffiguranti il Vecchio ed il Nuovo Testamento, quindi il soffitto a
travi in legno, il pavimento in granito e porfido, ed ancora
l’altare maggiore, un importante opera in argento, sopra il quale,
nell’abside semicircolare, domina ancora un magnifico e
straordinario mosaico raffigurante il Cristo Pantocratore. E poi gli
spazi, l’ampiezza dell’edificio, dell’aula, suddivisa in tre navate
terminanti con absidi semicircolari, divise tra loro da colonne ed
archi a sesto acuto, di tipo arabo.
L’ingresso al Duomo è libero. Tuttavia, al suo interno è possibile
visitare anche il Tesoro della Cattedrale, nel quale sono custoditi
arredi sacri, e le terrazze. Per entrambi sono richiesti due
distinti contributi (2 + 2 €. a persona).
Noi, chiaramente, non ci facciamo mancare nulla. Quindi, ormai che
ci siamo, completiamo la visita. E così apprezziamo anche le
straordinarie Cappelle del Crocifisso e di San Benedetto, un grande
esempio del barocco siciliano, e godiamo delle strepitose viste
panoramiche della città e della Conca d’Oro dal camminamento esterno
sui tetti del Duomo.
Unico neo, il Chiostro, al quale si accede dall’esterno, che non
possiamo visitare, in quanto chiuso il lunedì (solita storia!). Tuttavia,
fortunatamente, apprezziamo anche quest’ultimo dall’alto, dai tetti
del Duomo.
Lasciamo il Duomo e
ci dirigiamo verso l’automobile.
Al riguardo, premetto che avevamo lasciato la macchina in un
parcheggio pubblico a pagamento (su strisce blu) e, non avendo
trovato in loco la colonnina per il pagamento del ticket,
premurosamente avevamo chiesto informazioni al barista, il quale,
con tono rassicurante, ci aveva detto di stare tranquilli, in quanto
eventualmente ci avrebbe pensato il parcheggiatore. Non avevamo ben
capito cosa volesse dire, ma ci siamo fidati.
Giungiamo alla macchina e, sul tergicristallo, notiamo un
bigliettino con sopra annotata, con la biro, l’ora di arrivo.
Intanto, un ragazzo si avvicina e, dopo aver guardato il
bigliettino, ci chiede 1 €., che noi, un po’ perplessi, gli diamo.
Lui, con un piccolo aggeggio che ha in mano, ci stampa la ricevuta e
ce la consegna. A quel punto comprendiamo che il servizio è del
tutto regolare. Ma che strano modo! Ma ripensandoci, forse qui a
Monreale hanno adottato tale escamotage per tenere lontani i
parcheggiatori abusivi, che a Palermo, invece, sono una vera piaga.
Infatti, in centro, dappertutto, non basta pagare regolarmente il
parcheggio, bisogna sempre dare qualcosa anche ai parcheggiatori
abusivi, che si sono organizzati in modo eccellente. Non c’è area
esente da tale sovrattassa! E sembra che tutto ciò sia tollerato ed
accettato, tanto da essere menzionato anche dalle guide turistiche.
Rientriamo in città che ormai siamo stanchi ed accaldati, quindi ci
rifugiamo nella nostra camera, dove grazie all'aria
condizionata e ad una buona doccia ci riprendiamo rapidamente.
Alle 20,00, per cena, ci rechiamo presso la Trattoria La Locanda, in
una traversa di Via Roma, nei pressi di Piazza della Borsa. Una cena
sufficientemente buona, a prezzo fisso (20 €. a persona), ma niente
di eccezionale.
Alle 22,15 siamo definitivamente rientrati.
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